Regia di Juan Antonio Bayona vedi scheda film
Una buona ricostruzione di uno dei più grandi disastri della storia umana recente, lo tsunami del 2004 che portò non solo distruzione e morte ma anche tanti gesti di semplice generosità nel tentativo di aiutare chi era stato colpito da questa immane tragedia
Poteva essere il classico disaster movie stereotipato e prevedibile di cui è piena la cinematografia mondiale, ma va dato atto a questa pellicola del 2012 di saper dosare con il giusto peso la spettacolare ricostruzione dello tsunami del 2004 con un'avvincente storia sui successivi soccorsi alle persone colpite da tanta violenza. Ispirato alla storia vera di una famiglia di turisti letteralmente travolta da un'onda di mare, fango e tronchi d'albero, mentre il bambino più grande e la madre gravemente ferita riusciranno quasi subito a trovare assistenza, il padre e gli altri due figli fineranno prima per disperdersi per poi riuscire finalmente ad approdare ad un centro di aiuti. Affronteranno così la sfida per la sopravvivenza incontrando a volte grande solidarietà a volte cinico disinteresse in una comune lotta per riuscire a mettersi in salvo in quello che è stato uno dei massimi disastri naturali nella storia umana. Non manca qualche sdolcinaggine di troppo, ma resta comunque una sorta di rumore di fondo su una rappresentazione verosimile ed affascinante di tutta la vicenda. E quando la famiglia riuscirà a riunirsi ed a lasciare per sempre il Paese disastrato, sarà palese anche la disparità di trattamento tra chi dispone di soldi ed assicurazioni in grado di cacciarli facilmente fuori dai guai e chi deve aspettare la buona sorte prima di poter tornare nel proprio Paese.
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