Regia di Jason Reitman vedi scheda film
un film sorprendente. sorprendente perchè la protagonista alla fine non rinsavisce. perchè dialoga fortemente con il bisogno che ognuno di noi sembra avere di staccarsi dalla vita di quando si è giovani alla vita da grandi di quando si comincia a lavorare. tutto deve essere meglio di quello che si ha o si ha avuto. e invece nonostante mavis sia una ragazza splendida, lei ricorda i suoi anni di liceo come quelli del suo massimo splendore. poco importa se invece non era così. poco importa se gli anni del liceo erano gli anni in cui si faceva quello che si faceva con la prospettiva comunque di andarsene non appena diplomati, per andare al college e scappare dalla provincia. la stessa provincia in cui mavis si è tuffata per riprendersi quello che ai tempi del liceo sembrava dover essere suo perchè era così che doveva essere. un passato che tormenta il presente ma che non era nulla per cui valeva la pena di restare. mavis torna per una specie di vendetta. rivede matt, un derelitto reso storpio dagli amici fighi e atletici di mavis perchè creduto gay, e assurto ad un quarto d'ora di gloria per poi tornare nell'anonimato perchè non era gay e quindi non era un atto discriminatorio... anonimo e storpio e beffato, perchè picchiato in quanto brutto, grasso e impopolare. matt diventa un confessore per mavis; un confessore e uno spacciatore di scotch distillato in casa, fino a quando non diverrà la scopata di una notte dopo la tremenda, lacerante e difenitiva sconfitta di fronte al paese natale. mavis è la povera single con un matrimonio fallito alle spalle e svariati e seri problemi psicologici. ci mancava il secchio di sangue di porco e poi il servizio era completo. peccato però che il secchio, come tutto il resto è stata lei stessa a tirarselo addosso. il confronto mattutino, dopo che se ne esce dal letto di matt alla sordina, con la sorella che l'ha sempre ammirata(fino a spingersi a farle dei dolcetti e forzare la serratura del suo armadietto per fargleli trovare ai tempi del liceo)le rifà vedere le cose come le aveva viste fino a qualche giorno prima. mavis non è fatta per stare lì. a differenza della sorella di matt, fatta per essere com'è e per vivere dove vive. se ne torna alla città e alle sue convinzioni. una buona sceneggiatura al punto giusto per dar vita ad un film discretamente cattivo e crudele, servito ottimamente da una charlize theron mai così in parte. talmente credibile nella sua bipolarità da mettere la sua splendente bellezza al servizio di un ruolo che un attore dovrebbe ricercare come il sacro graal.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta