Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
"Quando sei al fianco di un uomo rimani con lui. Se non riesci a far questo, sei peggio di un animale", dice Pike Bishop. Io penso che sia questa la frase chiave del film. E questa frase spiega più di ogni altra il gran finale de "Il mucchio selvaggio". Perchè mai come in questo caso è dal finale che bisogna partire, per parlare di questo film. I quattro del mucchio decidono di morire non per rispetto dei miserabili messicani che ha investito le loro possibilità di riscatto (e non me ne voglia PeppeComune...); ed hanno già dimostrato che non gli importa neanche dei loro compatrioti americani, ai quali hanno rubato le armi. Come sostiene giustamente Mereghetti, Peckinpah fa piazza pulita di tutti i luoghi comuni del western classico, e quindi gli ideali, i soldi, le donne, e quant'altro. Allora i quattro del mucchio muoiono per l'amicizia, perchè "se non sai stare al fianco di un uomo sei peggio di un animale". L'amicizia è l'unico ideale degno di rispetto nel cinema di Peckinpah. Non solo ne "Il mucchio selvaggio", ma fin dal primo, bellissimo "Sfida nell'Alta Sierra". Una volta analizzato lo splendido finale (ma se ne potrebbe parlare per ore ed ore, io ne ho solo accennato la mia personale visione), allora si può iniziare ad analizzarlo dall'inizio. L'arrivo in città dei banditi, paragonato ai bambini che giocano a bruciare degli scorpioni, evidente metafora di quello che sta per succedere. Scene memorabili come la sparatoria che ne verrà (omaggiata e scopiazzata da tantissimi western a seguire), oppure quella della rapina al convoglio, inizialmente quasi muta. Non so che altro aggiungere, non mi piace dilungarmi troppo, ma "Il mucchio selvaggio" è il capolavoro assoluto della cinematografia americana ed il canto funebre di un genere, il western, che dopo la morte dei quattro del mucchio non sarà mai più lo stesso. Da vedere e rivedere mille volte in una vita.
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