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La memoria del cuore

Regia di Michael Sucsy vedi scheda film

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La recensione su La memoria del cuore

di ezzo24
6 stelle

Un film gradevole, col taglio della classica commedia romantica patinata, ma che può, a chi vuole, consentire più ampi orizzonti di discussione. Una coppia ritorna al momento magico dell'innamoramento... Voto 6.

Un film gradevole, col taglio della classica commedia romantica patinata, ma che può, a chi vuole, consentire più ampi orizzonti di discussione. Una coppia ritorna al momento magico dell'innamoramento, o, per meglio dire, ritorna a quella serie di eventi, che la personalità, la storia personale, l'educazione ricevuta, la cerchia sociale delle amicizie e del lavoro, "programmano" nelle persone, e quasi ne rendono inevitabili i destini. Per esplorare questa possibilità, il film introduce due elementi catastrofici: il primo è l'ovvio motivo centrale della trama, un incidente automobilistico che distrugge la memoria retrograda selettiva di lei (ricorda i genitori ed i vecchi amici, ma non il compagno), riportandola tout court alla vita precedente (molto precedente) l'incontro; ma vi è un secondo elemento "thriller", che rende più digeribile la storia, altrimenti già vista in altre occasioni, e sfruttata: un altro evento misterioso ha già cambiato una volta nel passato remoto lo stile di vita e tutto l'entourage di questa persona, che ritorna a quella vita ormai eliminata fino a poco tempo prima, ma adesso rimasta unico ricordo, che diventa quindi un azzardo ed una possibilità.

Sarebbe stato interessante insistere maggiormente sul significato della differenza tra innamoramento e amore, spesso il sottotesto principale di questi film. Il primo come elemento "d'impatto" (recita il film), che può modificare atteggiamenti e stili di vita in maniera burrascosa ed imprevedibile, ma che soltanto se si inscrive in un percorso già precedentemente tratteggiato può diventare altro: reciproca conoscenza, intesa, scelta, consuetudine, complicità, "amore".

Mancanza grave, di cui si sente la forte necessità soprattutto in certi momenti 'chiave', è l'ingombro emotivo derivante da un trauma così invalidante, che invece i protagonisti sembrano vivere come quasi una sfida giocosa (lui), o una banale inconvenienza (lei). Forse proprio la limitata espansione emotiva dei personaggi (che comunque connota il film in chiave romantica e non tragica), rendono la commedia inconclusa: lui si arrabbia un paio di volte, lei piange in una sola scena e comunque non si dispera mai. Questa inespressione metalinguistica provoca una certa indefinitezza interpretativa nei personaggi ed una discontinuità nella sceneggiatura, che a volte fa addirittura pensare a veri e propri tagli.

La McAdams è sempre brava e bellissima, ma non arriva lontanamente alla toccante interpretazione di un altro film, che per molti versi ricorda questo: "Un amore all'improvviso" (2009). Lui è un po' troppo imbambolato nella parte, troppo buonista e paziente, e diventa la cartina di tornasole di tutto il film: non si capisce mai bene quanto sia innamorato, e quanto invece la ami. Voto 7.

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