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I mostri

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su I mostri

di port cros
8 stelle

Fotografia spassosa e cattivissima dell'Italia del boom economico realizzata da Dino Risi creando un serrato collage di 20 episodi. Istantanee caricaturali degli italiani degli anni 60 scattate con impietosa ironia, ritratti di un popolo intrallazzatore, approfittatore, ipocrita e bugiardo, incarnato dal talento comico di Gassman e Tognazzi.

Fotografia comica e cattivissima dell'Italia del boom economico, realizzata da Dino Risi, creando un serrato collage di venti episodi, alcuni brevissimi (Il Mostro), alcuni più estesi (il finale La Nobile Arte). Si tratta di istantanee spesso caricaturali degli italiani degli anni 60 scattate con impietosa ironia da Risi e dai suoi sceneggiatori, ritratti di un popolo spesso intrallazzatore, approfittatore, ipocrita e bugiardo. Si ride e tanto, ma con amarezza e disillusione, dimostrando ancora una volta la capacità unica, tipica del nostro cinema di quel periodo storico, di far ridere gli italiani ma mettendo alla berlina i loro difetti, nel contesto di una società in cui il nuovo benessere non portava necessariamente un miglioramento morale ed umano. Alcuni capitoli dimostrano una sorprendete preveggenza, anticipando tendenze allora emergenti e destinate ad esplodere nei decenni successivi, rimanendo ancora oggi di attualità.

 

Risi costruisce ovviamente i suoi sketch sull'istrionica abilità comica dei suoi protagonisti Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Alcuni episodi vedono recitare insieme i due mattatori, come La Nobile Arte, in cui Vittorio è un pugile suonato e Ugo uno scalcinato impresario che vuole riportarlo sul ring, e Testimone volontario, altra prova maiuscola di Gassman come aggressivo e spregiudicato avvocato mentre Tognazzi è lo sprovveduto cittadino che, pensando di fare il suo dovere civico testimoniando in un processo, si trova inaspettatamente messo sul banco degli imputati.

 

scena

I mostri (1963): scena

 

Oltre a questi, gli episodi migliori sono:

 

l'iniziale L'educazione sentimentale che vede il piccolo Ricky Tognazzi nel ruolo del figlio di un padre piccolo borghese (il vero padre Ugo) che dispensa lezioni di vita basate sulla menzogna e la sopraffazione del prossimo;

 

L'Oppio dei Popoli sul potere ipnotizzante della tv (che preveggenza!);

 

Il Mostro pochi secondi che con concisa efficacia anticipano il tema del voyeurismo mediatico verso i delitti efferati, con decenni di anticipo sulle varie Cogne e Avetrana;

 

Scenda l'oblio, con Tognazzi, sull'ottusa insensibilità di chi, vedendo un film su una strage nazista, riesce a solo a pensare che il muretto ove avviene la fucilazione di civili innocenti è proprio come quello che vorrebbe per la sua villetta;

 

La Musa, straordinaria prova di Gassman in un ruolo femminile, la vorace e linguacciuta critica letteraria toscana.

 

 

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