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Mosca non crede alle lacrime

Regia di Vladimir Mensov vedi scheda film

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La recensione su Mosca non crede alle lacrime

di Baliverna
8 stelle

Il solito seduttore la mette incinta e poi taglia la corda, lasciandola da sola con una figlia. Ma la vita è lunga; ripaga gli uni e viene a battere cassa dagli altri.

Che bella sorpresa questa pellicola russa, che sa essere ottimista senza essere mielosa o buonista, e soprattutto senza nascondere il male. Il fatto che una parte della critica l'abbia minimizzato assieme al suo Oscar, non deve allontanare da questo felice esempio di cinema popolare per il grande pubblico ben coniugato con le esigenze artistiche di una pellicola. Certo, non è uno sfoggio di tecnica, ma la regia è agile e al servizio della storia; si concentra sulla narrazione, sugli attori ben diretti, e sulla fluidità dell'insieme (il fatto che il film regga nelle sue due ore e mezza ne è una prova).
Anche le musiche e le canzoni sono belle, e tutt'altro che accessorie.
Il film è anche un quadro della vita che scorre, con gli errori e le meschinità dei personaggi, ma anche con i loro tratti di nobilità e possibilità di riscatto, anche se non per tutti. Il tono dell'insieme non è spettacolare o drammatico in senso teatrale, ma piuttosto quotidiano e minimalista, e anche le stituazioni sembrano autentiche e verosimili. Molti piccoli dialoghi colgono nel segno e i personaggi sono definiti in modo interessante e originale. La protagonista e la figlia suscitano con semplicità la partecipazione e l'adesione dello spettatore, mentre proprio simpatico è l'uomo che con delicata insistenza riesce ad entrare nelle loro vite. E' portatore di quella saggezza che sa quando imporsi e quando abbandonare il campo con dignità, senza inutili scenate.
In generale, c'è spazio per un po' di commozione discreta e un po' di umorismo quotidiano. Gli sguardi della Alentova mentre si sta innamorando dell'"intruso" sono impagabili.
In Unione Sovietica fu un enorme successo popolare, e in Italia giunse al doppiaggio e all'uscita al cinema (il che non è poco). PS: il DVD della General Video è ben fatto; non è colpa loro se il sistema "Sovcolor" dava colori piuttosto sbiaditi.

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