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Il luogo delle ombre

Regia di Stephen Sommers vedi scheda film

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La recensione su Il luogo delle ombre

di logos
4 stelle

Non è facile solcare generi diversi, cercarne il giusto equilibrio, soprattutto se si vogliono trasmettere emozioni su tematiche quali l’amore e la morte, attraversate dal naturale e dal sovrannaturale, e condite con tanto di spirito puritano contro i misfatti dell’umanità o per sventare una strage satanista in un supermercato.

 

Abbiamo un ragazzo con i suoi poteri sovrannaturali, in particolare è in grado di vedere i morti uccisi, i quali gli indicano come fare giustizia sulla loro dipartita violenta. Non possono parlare, perché i morti non parlano, ma con gesti e quant’altro indicano al bravo ragazzo quel che si deve fare perchè se ne volino in pace. In più è un ragazzo, il ventenne Odd, dolcemente innamorato e legato dal destino dalla bellissima fidanzata Stormy. Una coppia modello, decisamente al di sopra di qualunque aspettativa conforme alle regole di un’educata società, ed è proprio per questo che si dichiarano l’uno all’altra, costantemente, la propria anormalità, ma in realtà, a parte i poteri di Odd, se sono anormali è perché sono ipernormali,decisamente troppo normali.

 

Credono negli ideali idealissimi, e Odd, accompagnato da una figura paterna sostitutiva quale è il capo della polizia locale (interpretato da un Dafoe comunque sempre bravo anche se un po’ alleggerito dalle sue parti solitamente drammatiche), ha tutte le carte in regola per essere il poliziotto giustiziere paranormale della cittadina, che deve difendere dal male imminente, segnalato a dovere dalla presenza di Bodach, figure mostruose, sovrannaturali, che soltanto Odd può vedere.

 

Il film come dicevo attraversa diversi generi, dal comico all’horror fino al fantasy con qualche sprizzata di giallo, ma gli equilibri non sono ben dosati e lisci, semmai abbastanza didattici e meccanici, come se mancasse quel po’ di rodaggio per far decollare il film. Non mancano le soprese, anche improvvise, soprattutto nel finale, ma non lasciano un grande effetto, tutto scorre via in un deserto di sopravvivenza, contro i nemici di turno, per meritarsi l’Aldilà. Ci sarebbe molto da dire su questo punto, molto ideologico e moralistico, ma bisognerebbe aprire porte che vanno al di là del film. Mi limito a dire che è il solito ritornello: gustizia infinita...   

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