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The Raven

Regia di James McTeigue vedi scheda film

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La recensione su The Raven

di GIANNISV66
6 stelle

Il 7 ottobre del 1849, ad appena quarant'anni d'età, moriva in circostanze mai del tutto chiarite uno dei maestri della letteratura americana, uno scrittore le cui geniali intuizioni aprirono varchi sfruttati poi da altri protagonisti del mondo letterario: Edgar Allan Poe, della cui grandezza è quasi imbarazzante parlare, tale è la paura di non trovare le parole adeguate.

La dipartita di Poe, come detto, ebbe subito caratteristiche inusitate e pure sospette. Era stato trovato quattro giorni prima nelle strade di Baltimora, in stato delirante, mentre farfugliava parole apparentemente senza senso (secondo alcuni “Signore aiuta la mia povera anima”, secondo altri una certa espressione che non riporto perché è svelerei almeno in parte in finale).

Partendo da questo presupposto James McTeigue confeziona una pellicola controversa, che a mio avviso scatenerà qualche irritazione fra gli irriducibili dello scrittore di Boston.

Questo perché le libertà che il regista si prende sono numerose, a cominciare da una ricostruzione abbastanza arbitraria della personalità dello scrittore. Ciononostante non mi sento di bocciare il suo operato: se John Cusack, attore che comunque stimo da sempre, dà forma ad una Edgar Allan Poe un po' troppo uomo d'azione in contrasto con l'immagine del letterato sofferente che ricaviamo dalle fotografie che lo ritraggono, non c'è però modo di confutare del tutto questa ricostruzione.

In fondo Poe seppe essere anche molto ironico nei suoi scritti, anche se questo aspetto viene spesso messo in secondo piano rispetto a quell'alone di oscura angoscia che circonda l'immagine dell'ispiratore di tutta la letteratura gotica a seguire (anche se, lo dico per fugare ogni equivoco, quando si parla di una figura di tale levatura il termine gotico va usato con molta cautela).

Senza chiedere dunque a The Raven quella fedeltà filologica che sarebbe troppo pretendere da un prodotto di questo tipo, la pellicola diventa allora un godibile thriller a tinte horror, con numerosi(e non poteva essere diversamente) richiami ai racconti più famosi del grande scrittore. A partire da quel I delitti della Rue Morgue la cui ricostruzione per mano dell'efferato assassino in uno squallido alloggio popolare di Baltimora dà il via alla storia.

L'arguto detective Emmett Fields (un buon Luke Evans) capisce immediatamente qual'è la fonte di ispirazione di quell'orrendo crimine e dopo aver fugato ogni sospetto sullo scrittore, lo coinvolge nelle indagini. Coinvolgimento ancora più pressante per Poe, dato che il misterioso maniaco omicida gli rapisce la bella fidanzata Emily (personaggio di pura fantasia) al termine di una festa in maschera (con richiamo al bellissimo La maschera della Morte Rossa).

La vicenda dunque si dipana agguantando lo spettatore e quasi invitandolo a riconoscere in anticipo i riferimenti all'opera di Poe sparsi per la pellicola.

Insomma un thriller più che dignitoso, con un John Cusack cui va riconosciuto il coraggio di aver accettato di interpretare un ruolo molto rischioso, accettando il quale la critica era dietro l'angolo.

Sulla trama

…................................................
E il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora è posato
sul pallido busto di Pallade, sovra la porta della mia stanza,
e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna;
e la luce della lampada, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento,
e la mia anima, fuori di quest'ombra che giace ondeggiando sul pavimento,
non si solleverà mai più!
(Edgar Allan Poe da “Il Corvo”, 1845)

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