Mentre prova a varcare il confine messicano con appresso una grossa quantità di denaro rubato, il criminale Driver (Mel Gibson) viene arrestato dalle autorità ispaniche e rinchiuso nell’infernale prigione di El Pueblito, regno di spacciatori e efferati assassini. In un universo contraddistinto da corruzione, violenza, droga, alcol e abusi sessuali, l’uomo scopre lentamente come sopravvivere e tornare sulla via della legalità grazie a un bambino di nove anni. Il piccolo viene tenuto tra le sbarre per il suo prezioso gruppo sanguigno, utile per le trasfusioni del pericoloso Javi, in attesa di trapianto del fegato.
Note
Indeciso se mettere in scena un disagio corale o una storia di formazione uomo/bambino, Grunberg perde la narrazione sociale in rivoli thriller all’inseguimento di un bottino scomparso, usa il carrello come figura grammaticale centrale per mappare il territorio, salvo poi contraddirlo con continui primi piani emotivi in camera a mano. Gibson si adegua e diviene a sua volta ibrido, con un colpo alle leggerezze action di Arma letale e uno allo spirito educativo di L’uomo senza volto. Ci teniamo stretti il ritmo indiavolato e un buon ritratto di sporcizia morale. Il resto è (piacevole) confusione.
Un baraccone sconclusionato, costruito su degli eccessi che tendono a deludere più che a attirare. Si può vedere una volta. Mel ha fatto film migliori.
Non male. Action movie, a tratti ironico. Lo splendido montaggio di Steven Rosenblum non lascia spazio per la noia.
Inverosimile, ma questo non importa, il regista Grünberg e Mel Gibson sono di casa in questo genere e praticamente simbiotici. Vale la visione.
"rimettilo a posto" dice Gibson al cattivo medico che aveva espiantato un fegato. No, bisognerebbe che gli autori assumessero consulenti seri prima di inserire faccende mediche nelle sceneggiature: altrimenti il comico indesiderato prevale alla grande sul drammatico.
M. Gibson in forma (imita anche C. Eastwood), ambientazione notevole nel carcere brutto, sporco e cattivo di "El Pueblito", "piccola città, grande inferno" dove "ti compri tutto, tranne la via d'uscita", brillante umorismo sapido, ma l'ultima parte è fumettistica in un accumulo di eccessi ed improbabilità ai limiti dell'assurdo. Tosto ma scentrato.
E Mel Gibson, al telefono, fa l’imitazione di Clint Eastwood. Questo thriller di ambientazione centramericana alterna accenti brillanti ed horror, mantenendosi costantemente sul filo dell’iperbole satirica. La location sembra il luogo d’elezione del paradosso: la prigione messicana di El Pueblito, situata presso il confine con gli Stati Uniti, è un paesino di nome e di fatto, in cui i… leggi tutto
Mel Gibson è in fuga lungo il confine per il Messico. Vestito da clown, con diversi milioni di refurtiva nascosti in automobile e braccato dalla polizia di due stati, opta per sfondare a sud facendosi arrestare dalle corrotte autorità locali. Malmenato e derubato a sua volta del prezioso bottino, viene incarcerato in una sorta di girone dantesco a cielo aperto chiamato El Pueblito. Dalla… leggi tutto
La prima parte del film prometteva bene,ma nel proseguo della pellicola diventa una valanga che non si ferma mai ,troppo chiassosa troppo caotica,fino all'ultima immagine,nonostante la buona volonta' di Gibson,il quale lo preferisco in altri film piu' riusciti. leggi tutto
A me questo film è piaciuto. L'ho rivisto più di una volta. Mel Gibson in gran forma: sornione, ironico e con quel tocco in bilico tra Arma Letale e la vendetta di Porter. L'imitazione di Clint Eastwood magistrale, il legame con il bambino troppo cresciuto molto bello. Pure l'ambientazione, i "cattivi", funzionano bene. Non è un capolavoro, ma non era di sicuro l'intento del…
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Commenti (10) vedi tutti
Un baraccone sconclusionato, costruito su degli eccessi che tendono a deludere più che a attirare. Si può vedere una volta. Mel ha fatto film migliori.
commento di Lupo65Svolgimento assai improbabile ma al tempo stesso prevedibile. Una parola sola: SPACCONATA
commento di green70Non male. Action movie, a tratti ironico. Lo splendido montaggio di Steven Rosenblum non lascia spazio per la noia. Inverosimile, ma questo non importa, il regista Grünberg e Mel Gibson sono di casa in questo genere e praticamente simbiotici. Vale la visione.
commento di GioviNCC"rimettilo a posto" dice Gibson al cattivo medico che aveva espiantato un fegato. No, bisognerebbe che gli autori assumessero consulenti seri prima di inserire faccende mediche nelle sceneggiature: altrimenti il comico indesiderato prevale alla grande sul drammatico.
commento di gherritNon male l'idea (ammesso che sia originale) del carcere-favelas autogestito, poi però il film fa tutto facile.
commento di moviemanParte bene,poi si infila in un tunnel fatto di caos e chiasso....peccato
leggi la recensione completa di ezioM. Gibson in forma (imita anche C. Eastwood), ambientazione notevole nel carcere brutto, sporco e cattivo di "El Pueblito", "piccola città, grande inferno" dove "ti compri tutto, tranne la via d'uscita", brillante umorismo sapido, ma l'ultima parte è fumettistica in un accumulo di eccessi ed improbabilità ai limiti dell'assurdo. Tosto ma scentrato.
commento di degoffroFilm denuncia di buon livello con un Mel Gibson in gran forma
commento di IGLIVeramente un bel film, divertente ed originale, la location di el pueblito è un idea fantastica.Voto 7,5.
commento di ironsaxUna porcheria di film! voto 4
commento di VAJONT