Angelique Delange (Isabelle Carré), la giovane e timidissima protagonista di questo film, è solita frequentare un gruppo di “emotivi anonimi”, ora che sta vivendo un momento di profondo disagio.
Era stata un’ottima cioccolataia che aveva fornito, grazie alla sua arte sopraffina e alla sua fantasia, pralineria di eccelsa qualità alla più raffinata pasticceria della città, ma lo aveva fatto…sotto mentite spoglie, fingendosi un eremita che aveva trasformato il proprio 'romitorio' in un laboratorio artigianale di cioccolato. In tal modo aveva realizzato se stessa senza comparire in prima persona, conciliando, quindi, la passione per il cioccolato e la professionalità con la sua inguaribile timidezza.
Gli squisiti e inimitabili cremini, ora, morto il suo datore di lavoro, potrebbero rilanciare la cioccolateria alla quale si presenta per ottenere una adeguata occupazione, ma il nuovo padrone la assume come rivenditrice dei suoi prodotti aziendali, mediocri e poco richiesti dal mercato. Angelique, da appassionata creatrice di piccoli capolavori al cioccolato, pur capace di accostare i gusti con audace inventiva, per la sua goffa emotività rifugge in un primo momento dal mettersi in gioco e di rivelare le sue qualità.
D’altra parte, anche il nuovo padrone, Jean-René Van Den Hugde (Benoît Poelvoorde), è timidissimo e goffo quanto e forse più di lei, soprattutto con le persone dell’altro sesso.
Il film è la storia di questo difficilissimo incontro fra emotivi, che si stimano, si piacciono e si amano, come è subito intuibile, ma poiché fanno di tutto per complicarsi involontariamente la vita, rischiano, va da sé, di rovinare la magia della reciproca attrazione, a meno che…. la terapia di coppia si riveli vincente.
Piccolo film sorridente e gracile, che si regge bene, tuttavia, anche per l’eccezionale interpretazione dei due timidoni. È adatto a chi apprezza, anche nel periodo delle feste natalizie durante il quale è stato proiettato, un cinema divertente che non dimentichi l’intelligenza e la finezza dell’analisi psicologica.
Un cinepanettone? Forse, ma privo di volgarità. Scusate se è poco!
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