Regia di Andrea Segre vedi scheda film
sospeso nella nebbia della laguna, sospeso come la vita di bepi, slavo da trentanni in veneto e quindi veneto che parla il dialetto. sospesa shun li, che viene spostata di città in città, di posto in posto per pagare il debito contratto per venire in italia. sospesa in attesa che suo figlio la raggiunga in italia. un film che segue gli eventi, senza fare sconti o mandarle a dire a nessuno. sospeso come le vite dei cinesi in italia che non si conoscono, nascosti che non devono avere rapporti con italiani per non far parlare la gente di loro che non si accorgano che ci sono. sospeso come la paura del forestiero che rimane latente fino a quando esplode in tutta la sua violenza incontrollata. sospesa come la vita della compagna di stanza di shun li che tutte le mattine esce dalla stanza e la vediamo solamente fare gli esercizi zen sulla spiaggia. shun li crede di potersi affrancare, non facendo niente di male nel dare confidenza e riceverne dagli avventori del bar, pescatori del posto che sono sempre andati in quel bar e quando la proprietaria l'ha venduto e ci sono venuti i cinesi, continuano ad andarci perchè è il loro bar. ma non è così. shun li non può fare quello che vuole, ma nemmeno bepi, libero cittadina in libera patria adottiva. la bella musica di francois couturier rende misterioso e(ma toh!!!)sospeso il film, con quei tocchi minimale sui tasti del piano. marco paolini impreziosisce con la sua presenza(parca al cinema)un cast affiatato di bei volti veri in un film in cui il mare accomuna tre culture così lontane che anche se sembrano integrate a fondo tanto da aver azzerato la provenienza, non smettono di sentirsi ostili o di non sentirsi a casa loro. finale triste e lieto e amaro. si sapeva che non poteva andare diversamente. un film prezioso.
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