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Il paese delle spose infelici

Regia di Pippo Mezzapesa vedi scheda film

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La recensione su Il paese delle spose infelici

di Baliverna
8 stelle

Devo dire che mi è piaciuto questo originale film, che più che onirico definirei un po' straniante ed etereo. Il regista rappresenta i suoi personaggi - specialmente un gruppetto di adolescenti - con realismo umano e sensibilità, anche tramite dettagli come mezze parole e piccoli gesti ed espressioni del viso. I personaggi risultano tutti ben definiti, poco o tanto che sia, in base alla loro presenza nella storia. Questo è un pregio, perché in molti film i personaggi rimangono manichini che parlano anche se stanno in scena quasi sempre. Pensiamo qui all'allenatore, uomo ruvido ma umano, o al padre del ragazzino che fa l'avvocato, o alla triste madre del più giovane: tutte persone che in qualche modo colpiscono lo spettatore.
In generale, Mezzapesa riesce a dipingere il quadro di un'adolescenza (probabilmente agli inizi degli anni '90) vissuta in un'anonima cittadina del Meridione, abbastanza squallida per la verità. I ragazzi passano infatti le giornate tra il calcio (che è la parte migliore), le bravate, le corse in scooter senza casco, le viedeocassette porno, la piccola criminalità, e a volte persino il sangue e la morte. La tristezza regna sovrana, come pure la domanda di senso (Mamma, io non capisco più niente...). Anche la mancata sposa non se la passa bene; è una disperata, e il motivo per cui si concede a due gonzi che vogliono solo usarla è forse la noia, la tristezza, e la smania per qualcosa di nuovo, qualunque cosa sia. Da come la conciano quei due - che si deduce da come nel finale cammina incespicando sulla strada deserta - si direbbe che non l'abbia proprio trovato. E con lei è rimasto ferito per sempre anche il ragazzino che aveva cercato di trattenerla...
Il regista da una parte rappresenta con intensità e realismo le piccole vicende dei suoi personaggi, dall'altra sospende su di loro ogni giudizio, e dona se mai la sua compassione.
In ogni caso è un film intenso e convincente, lontano dai cosiddetti film giovanilistici da Italia 1 o MTV.
La Rai l'ha prodotto o co-prodotto, e questo va bene. Il fatto però che poi lo trasmetta in prima visione alle 3 di notte, come diversi altri validi film italiani, mi sembra un po' schizofrenico.

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