Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film
L' esordio di McQueen,lo straordinario Hunger,mi aveva colpito per un'idea di regia molto precisa fatta di piani sequenza e rigore.In questo secondo lungometraggio lo stile è riconoscibile anche se al servizio di una storia totalmente diversa,bollata troppo velocemente come scandalosa da cronisti che anzichè su importanti quotidiani dovrebbero scrivere su novella 2000.
Le scene forti non mancano ma sono necessarie ad una vicenda dove l'aspetto sessuale è centrale e forse nessun film l' aveva descritto in modo così netto dal punto di vista maschile.Volutamente veniamo immersi in una situazione senza che ci venga detto nulla su ciò che c'è stato prima,non sappiamo cosa è all'origine delle pulsioni di Brandon e ancor meno quali siano state le esperienze certamente non positive che hanno caratterizzato il suo passato e della sorella Sissy.
Ma anche in questo sta il fascino del film,al quale contribuiscono anche una azzeccata colonna sonora e una esemplare scenografia Newyorkese gelida e minimale.Una freddezza formale che però non impedisce un coinvogimento emotivo,alcuni momenti sono indimenticabili,su tutti il primo piano di una fragile Carey Mulligan mentre canta e ci incanta.
Il merito maggiore comunque della riuscita del film è la straordinaria performance di Michael Fassbender che con coraggio mette a nudo corpo ma soprattutto anima in modo ammirevole,speriamo che la giuria del festival ne tenga conto e gli attribuisca una meritata Coppa Volpi.
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