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The Grandmaster

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Regia di Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Ziyi Zhang, Chen Chang, Cung Le, Hye-kyo Song, Siu-Lung Leung, Julian Cheung, Benshan Zhao, Qingxiang Wang Vedi cast completo

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Trama

Durante gli anni Trenta, lo studio e la pratica delle arti marziali sono prerogativa di una scuola di maestri nei pressi di Foshan, nel sud della Cina. I metodi rigidi e severi imposti agli allievi si scontreranno presto con la ribellione e l’abilità del giovane Ip Man, iniziato alle arti marziali dal maestro Chen Heshun. Quando Ip si confronta in un duello con Gong Baosen, un nobile signore e guerriero desideroso di un ultimo incontro, e ha la meglio, si vedrà sfidato da Gong Er, la figlia di Gong, che desidera ripristinare la reputazione del suo clan a dispetto della misoginia che la circonda e dell'amore che un tempo provava per Ip.

Approfondimento

THE GRANMASTER: NOVE ANNI DI LAVORO

Sei anni di progettazione e tre di lavorazione hanno fatto di The Grandmaster uno dei film più attesi del regista Wong Kar Wai. Ispirato alla vita del leggendario maestro di kung fu Ip Man, The Grandmaster si svolge nella tumultuosa era repubblicana che seguì alla caduta dell'ultima dinastia cinese (la dinastia Qing, al potere dal 1644 al 1911), un momento storico che tra caos, divisioni e guerre, ha segnato l'epoca d'oro delle arti marziali. Girato in una serie di luoghi particolarmente suggestivi che spaziano dai paesaggi innevati della Cina nord-orientale agli scenari subtropicali della parte meridionale, The Grandmaster conta soprattutto sui virtuosismi di alcune delle più grandi star del cinema orientale - Tony Leung, Ziyi Zhang e Chang Chen -, sulle coreografie di Yuen Wo Ping (l'esperto di combattimenti dietro Matrix, Kill Bill e La tigre e il dragone), sulla direzione della fotografia di Philippe Le Sourd e sulla direzione artistica di William Chang Suk Ping e Alfred Yau Wai Ming, collaboratori di lunga data del regista Wong Kar Wai.

IL RITRATTO DI UN MONDO CHE FU

Pur cominciando come la storia di Ip Man, maestro di Bruce Lee e della prestigiosa scuola di kung fu e wing chun di Forshan, The Grandmaster è prima di tutto il ritratto di un'epoca passata e di un mondo ormai perduto e mostra due diverse storie che si incrociano fino a diventare un unico percorso.
Nato nella stessa Forshan, nel sud della Cina, da una famiglia benestante, Ip Man sposa Zhang Yongcheng, la discendente della nobiltà Manchu. Seppur dedito alla sua attività di maestro, Ip Man viene spesso visto presso un elegante bordello che funge da luogo di incotro tra i maestri di kung fu di Foshan e le donne in possesso di  segreti sulle arti marziali. È al bordello che nel 1936, dalla Manciuria occupata dai Giapponesi, arriva il grande maestro Gong Baosen per partecipare alla cerimonia in onore del suo imminente ritiro in pensione.Parte della cerimonia prevede che Gong Baosen sfidi per un ultimo combattimento un uomo più giovane ed ciò porta al primo incontro tra Ip Man e Gong Er, la figlia del maestro Gong.
Con il passare degli anni, l'occupazione giapponese delle aree a nord est della Cina comporta una serie di conseguenze anche nel mondo di Gong ed Gong Er si ritrova a fare una scelta che cambia per sempre il corso della sua vita. Un nuovo incontro tra la ragazza e Ip Man avviene a Hong Kong negli anni Cinquanta. Ip Man, dopo varie vicissitudini e difficoltà, ha aperto una scuola di wing chun a Hong Kong ma vecchie alleanze, antichi rancori e desideri mai appagati sono pronti a tornare fuori da un passato ancora non sepolto.

QUATTRO PERSONAGGI PRINCIPALI E QUATTRO STILI DI KUNG FU DIVERSI

Ripercorrendo quasi quarant'anni di storia cinese, The Grandmaster mette in scena diversi personaggi le cui vite sono destinate a incontrarsi, a incrociarsi e a scontrarsi, sullo sfondo degli eventi che hanno cambiato l'assetto sociopolitico della Cina stessa. A far da linee guida a un racconto in cui si fondono rivalità, tragedie e misteri esotici, sono soprattutto i personaggi di Ip Man e Gong Er.
Ip Man, interpretato da Tony Leung, è affascinato dal kung fu sin da quando è bambino, avviato al combattimento dal maestro Chan Wah-shun. Non pensando prima dei quarant'anni di usare le arti marziali come fonte di guadagno e supportato dalle condizioni economiche agiate della sua famiglia, si dedica al wing chun per passione e mostra spesso le sue abilità in diversi combattimenti che si svolgono a Foshan. Quando però i giapponesi invadono Foshan, Ip Man e la sua famiglia sono ridotti in povertà e costretti a dire addio al loro benessere.Dopo la fine della guerra civile, a causa della sua affiliazione politica, si vede altresì obbligato a lasciare la Cina per trasferirsi a Hong Kong, dove per sopravvivere sfrutta le sue conoscenze sul kung fu e apre una scuola tutta sua, dove avrà tra gli allievi anche il giovane Bruce Lee.
Gong Er, interpretata da Ziyi Zhang, cresce invece in un'importante famiglia nel nord-est della Cina ed è la figlia del maestro Gong Baosen, uno dei più grandi esperti dello stile del Bagua e della mossa delle "64 mani". Seguendo il padre, Gong Er è diventa a sua volta una combattente di grande talento. Essendo una donna, il padre vorrebbe che lasciasse le arti marziali per sposarsi e per diventare medico.
Accanto a loro due, si segnalano anche i personaggio di The Razor, interpretato da Chang Chen, e di Ma San, interpretato da Zhang Jin.
Maestro di combattimento Baji e solitario testacalda dall'aria misteriosa, The Razor è un idealista patriottico che si unisce alle forze di polizia segreta del governa nazionalista. Il suo ruolo è quello di dare la caccia ai traditori, rintracciarli e ucciderli. Dalla feroce reputazione e con un forte codice etico, The Razor lascia la Cina dopo la vittoria dei comunisti nel 1949, trovando accoglienza a Hong Kong e abbandonando per sempre il partito nazionalista.
Maestro del nord della Cina ed esperto di combattimenti Xingyi, Ma San è un discepolo di primo piano del maestro Gong Baosen. Povero orfano educato al valore dell'umiltà, Ma San è però profondamente ambizioso e assetato di ricchezza e potere.

Note

"The Grandmaster" è la storia di un mondo alla fine, è il racconto della sconfitta di un gruppo di virtuosi che oppone inutilmente al caos della realtà una pratica fondata sul controllo fisico e spirituale del corpo. A partire da questa essenzialità di visione, Wong raggiunge la classicità del suo cinema, che in "The Grandmaster" è coreografato, cupo, squarciato dalla luce, sovraccarico di primissimi piani, step frame, movimenti di macchina, corpi danzanti, particolari, e al tempo stesso è intimo, minimale, capace di racchiudere l’intensità del mélo in una cornice sentimentale trattenuta. Con "The Grandmaster" Wong ha realizzato la sua idea di cinema, la sua elegia per un modo di intendere l’arte, non solo marziale, che non esiste più, mentre la Storia procede per la sua strada a una distanza irraggiungibile.

Trailer

Commenti (3) vedi tutti

  • Anni '30 in Cina,Film lungo anche troppo condito da sequenze di Arti Marziali e Sentimento ma tutto noioso e il sonno invade i pensieri della Notte ! voto.1.

    commento di chribio1
  • da vedere non come un film d'azione ma come un paio di occhiali attraverso cui vedere le arti marziali orientali con lo spirito con cui sono nate... arte ed artisti marziali appunto.

    commento di gac
  • Splendide Fotografie, Spettacolari scene di lotta. Bel film.

    commento di MiniPuppy
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

amandagriss di amandagriss
8 stelle

C’era una volta in Cina.... Tutto scorre, niente è eterno. Le cose e le persone muoiono prima o poi. Tutto si rinnova, in quanto parte del ciclo naturale della vita. Innaturale, e perciò vano, credere di opporre resistenza. Niente è per sempre. Incluse le tradizioni in cui si riconosce un popolo. Che spesso non sopravvivono ai repentini e traumatici cambiamenti storici. O se lo fanno, ne… leggi tutto

19 recensioni positive

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Immorale di Immorale
6 stelle

Il maestro Yip Man sta godendo, nell’ultimo periodo, di una crescente attenzione da parte dell’industria cinematografica: con risultati felici (il primo film di Wilson Yip del 2008), alterni (“Ip Man – The legend is born” del 2010 e “Ip Man - the final fight” del 2013 di Herman Yau) e “criptici” come in quest’ultima fatica del regista… leggi tutto

5 recensioni sufficienti

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La recensione più votata delle negative

ROTOTOM di ROTOTOM
4 stelle

  L’estetica della noia. E’ purtroppo una brutta sorpresa questa fatica di Wong Kar-wai, molto sentita tra l’altro dal grande regista , consapevole di mettere mano ad un importante ambito culturale cinese. La storia delle scuole di arti marziali, di cui il leggendario Ip Man – maestro del leggendario, anche se per motivi cinematografici, Bruce Lee  -  diventerà il maestro… leggi tutto

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lamettrie di lamettrie
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Stupendo. Esteticamente indimenticabile. Lo vidi 10 anni fa, ma ne ho ancora un ricordo vivido, per l'impressione che mi fece. Sotto il profilo formale, il classico film di altissimo livello della tradizione asiatica. Incanta non solo i cultori di arti marziali. Ottima recitazione. Coinvolge profondamente senza avere alcunchè di commerciale, su un argomento (le arti marziali, regno…

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ellebore di ellebore
2 stelle

Un indigeribile polpettone retorico e ridondante privo di ogni sostanza, l'antitesi del cinema come arte dell'emozione. La magniloquenza estetica, peraltro priva di ogni originalità, è completamente fine a se stessa, un lezioso e decadente orpello per nascondere la completa resa del regista alla logica del blockbuster. La sceneggiatura è parimenti scontata fino al…

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rflannery di rflannery
7 stelle

Kolossal d'altri tempi, girato con grande intelligenza e senso del racconto da Wong Kar-wai, il regista dello struggente In The Mood for Love. Costato almeno 3 anni di lavorazione per un budget di quasi 40 milioni di dollari, è la prima grande produzione affidata a Wong Kar-Wai, regista che ha sempre diretto film “piccoli” per quanto significativi e assai curati. Dai suoi…

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Formaggino di Formaggino
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È molto interessante la filosofia cinese del Buddismo e lo studio delle arti marziali. Il Grand Master è un titolo onorifico che viene attribuito non soltanto ad un bravo maestro di Wing tsung quen ma anche ad un ' artista di questa difficile arte marziale che trae spunto proprio dal movimento dell ' energia interiore che ciascuno di noi possiede e che deve imparare a saper guidare…

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fra_paga di fra_paga
7 stelle

La sceneggiatura zoppicante, certamente non all'altezza della messa in scena (maestosamente perfetta), priva quest'opera dell'appellativo di "capolavoro". La storia è quel che è... la lineare semplicità viene malamente arzigogolata da una scrittura morbosamente contorta in inutili ramificazioni della trama. Ma la regia è un qualcosa di straordinario. Le immagini…

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