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Le Idi di Marzo

Regia di George Clooney vedi scheda film

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La recensione su Le Idi di Marzo

di supadany
8 stelle

L’agnellino idealista diventa squalo quando si trova in acque profonde, gira così il mondo.

George Clooney, da sempre schierato ed attivo a livello politico (e per questo gli va dato atto di essere stato ancora di più intellettualmente onesto ad aver scelto la parte democratica per rappresentare questa storia), deve aver studiato bene il cinema americano impegnato degli anni settanta e, aiutato da un testo di partenza proficuo e da un cast di altissimo profilo (essere popolari aiuta sempre e dovunque), realizza un film corposo senza tanti fronzoli e che quando cambia marcia lo fa alla grande.

Primarie per la scelta del candidato Presidente del Partito Democratico, Stephen (Ryan Gosling) è un rampante addetto stampa idealista (come lui stesso dice “riesco a dare il massimo solo quando credo in ciecamente in quello che faccio”) che lavora per il candidato favorito, ovvero Mike Morris (George Clooney).

La campagna sembra proseguire per il meglio, ma poi per un suo incontro sprovveduto tutto prende una piega diversa e la sua posizione si fa sempre più complicata.

Intanto ha anche una relazione con una giovane stagista (Evan Rachel Wood) dalla quale verrà a conoscenza di una verità che cambierà ulteriormente le carte sul tavolo, scompaginando gli equilibri che sembravano essere ormai consolidati.

 

 

Buon film di George Clooney che si addentra nel complicato mondo degli equilibri politici, tra una facciata ruffiana di chi cerca di vendersi al meglio (i voti contano eccome) e chi alle spalle analizza piani, gestisce le notizie pericolose e studia ogni mossa da fare senza badare molto alla correttezza.

Tutti hanno come obiettivo la vittoria finale, le poltrone del potere e sicuramente la descrizione del protagonista Stephen riesce ad avvalorare alla massima potenza la tesi per cui l’uomo è sostanzialmente determinato da quello che fa finendo con l’oscurare ciò che è.

Infatti Stephen crede nella verità e nei contenuti, ma quando si troverà in mezzo ad un intrigo, anzi due, che lo vedranno pericolosamente coinvolto, per giunta con l’aggravante di un rapporto affettivo, saprà come muoversi per non essere eliminato dalla competizione senza farsi scrupoli.

Il film parte diretto e preciso, senza grandi acuti, che invece fioccano nella seconda parte, nella quale praticamente ogni dialogo ed ogni situazione diventa tassello fondamentale per la costruzione di un percorso senza scampo e sempre teso come una corda di violino (della serie, hai voluto la bicicletta? E adesso pedala).

Il risultato è brillante ed ancora di più impreziosito da un costante crescendo narrativo, determinante il contributo dell’ampio cast coinvolto, dove accanto ad un Ryan Gosling sempre più lanciato e polivalente, spiccano scelte azzeccate, come anche quella di George Clooney di ritagliarsi un ruolo secondario per minutaggio, ma fondamentale anche per il suo charme che poi è peculiarità di ogni politico che voglia far strada.

Direi dunque che si tratta di un buon lavoro d’insieme che ha il coraggio di colpire duro rappresentando un mondo sempre più impopolare, d’altronde molte verità non le sapremo mai e probabilmente è anche meglio così.

Spietato.

 

George Clooney

Regia convincente attenta ai dettagli ed in grado di gestire in maniera egregia il crescendo che contraddistingue la seconda parte del film.

Ryan Gosling

Attore che sa dare molto al suo personaggio.

Giustamente accorto ed idealista nella prima parte, disposto a tutto nella seconda riuscendo comunque a manifestare il disagio interiore che le sue azioni inevitabilmente comportano.

Completo e di primo piano.

George Clooney

Perfetto nella parte del politico, con quel sorrisino conquistatore che tanti politici utilizzano, insieme alle parole, per abbindolare la massa.

Marisa Tomei

Nel (piccolo) ruolo di una giornalista che sa come gestire i rapporti con gli addetti stampa (fare gli amici per ottenere notizie, ma non aver nessun problema a colpire duro quando arriva il momento dello scoop).

All'altezza.

Evan Rachel Wood

Bella parte di una ragazza giovane, ma già travolta da un meccanismo dove chi ha il potere vuole tutto.

Intensa, dolce e impotente di fronte ai fatti.

Molto brava.

Paul Giamatti

Ruolo secondario (e ottima scelta del casting), ma ha tutto per figurare cinico e pronto a tutto come deve essere il suo personaggio.

Aderente alla parte.

Philip Seymour Hoffman

Per lui vale praticamente lo stesso discorso fatto per Paul Giamatti.

Attore di caratura superiore e fisico del ruolo assolutamente azzeccato.

Max Minghella

Parte di contorno che gli riesce piuttosto bene.

Soddisfacente.

Jeffrey Wright

Piccola parte nella quale figura pulito e preciso.

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