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Faust

Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film

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La recensione su Faust

di tobanis
7 stelle

In questo caso saltano i normali criteri di valutazione di un film. Qua siamo indubbiamente davanti a un’opera d’arte. Non una bellissima opera d’arte (parere mio), ma qua abbiamo trasceso il significato di film. La storia è ripresa dal Faust: il dott. Faust è medico e persona di profonda cultura, ma è anche, come ammette, un morto di fame. E’ a un passo dal suicidio, lo salva il diavolo che gli proporrà il famigerato patto. Si venderà l’anima per possedere la bella Margarethe.
Al di là della storia, colpisce molto la messa in scena del regista Sokurov. Intanto, si sceglie il formato 4:3, ormai inusuale, anzi, è un formato molto simile, 1,37:1 (Wikipedia italia è sbagliata), che lo fa somigliare subito al formato che si usava un tempo per i film muti (questo è comunque parlato e a colori); quindi, per qualche motivo, si privilegia un affollamento fisico spesso asfissiante. Le persone sono troppo vicine tra loro, quando parlano: ti viene di pensare che ci sia una generale gayezza, ma poi vedi che è una cosa diversa, comunque voluta, vedi la scena dell’incrocio dei funerali nella breve galleria, o l’uscita dalla casa di Faust, quando lo stesso, Mefistofele e la tenutaria occupano lo stretto spazio della porta.
Il film si dipana spesso noioso, ma mai banale. Alcune immagini, sono convinto, entreranno a pieno diritto nella storia del cinema, data la loro inequivocabile potenza espressiva (vedi ad esempio l’episodio in chiesa, ma non solo).
Il cast è formidabile. Faust e il diavolo sono interpretati da due attori quasi sconosciuti, ma eccezionali, che fanno a gara a chi è migliore. La bella Margarethe, già Lucrezia Borgia televisiva, ha un futuro da star spianato, bravissima.
Il film trionfò a Venezia. La leggenda dice che la giuria, appena vistolo, chiese di rivederlo immediatamente (non una cosa da poco, dura parecchio). Il premio venne dato con la motivazione che certi film cambiano per sempre la vita.
La mia no, dico io. Io darò 7, pure sapendo che non ha senso, perché qua non siamo più di fronte a un semplice film (o complesso), ma a una cosa molto diversa.

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