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Paradise: Love

Regia di Ulrich Seidl vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Paradise: Love

di Badu D Shinya Lynch
8 stelle

"La corporeità, in tutti e tre i film si parla del corpo femminile, usato e abusato. Nel primo film,Paradise: Love, la protagonista Terese va in Africa per cercarsi un amante, perché il suo corpo non incarna più l’ideale di bellezza femminile. E’ lo specchio della nostra società che ci dà un diktat, ci propone una dittatura della bellezza ideale e chi non la incarna, specialmente se è una donna e per giunta sui cinquanta, ha un problema."
Ulrich Seidl -

Documentaristici e corpulenti naufragi d'amore. Utopie sentimentali, speculazioni carnali. Bellezza andata, appassita. Cinema rigoroso, "perfetto". Paradise: Love è un'opera elegantemente deforme, pittoricamente svuotante - rappresenta la precisa messa in scena di mancati orgasmi esistenziali. Colorate e ipnotiche esposizioni di recipienti domestici contenenti voluttuosi e voluminosi ammassi di carne che camminano e copulano. Seidl scaraventa dolcemente lo spettatore nella realtà sessualmente nichilista del Kenya. Un'opera silenziosamente disarmante che racconta l'immobilità vitale di esseri umani spiritualmente castrati, fluttuanti in un Paradiso senza Dio. Una pellicola che mette meravigliosamente in mostra il contrasto tra la fatiscenza fisica e la perfezione corporea, attraverso una sensazionale e suggestiva componente visiva. Nulla è lasciato al caso : vi è una selezione (in)naturale, da parte parte del regista, di questi esseri umani rotondeggianti - la reale rappresentazione artistica del ridicolo, del grottesco libidinoso. Bottero, Reygadas. Amori impossibili, irraggiungibili ; Teresa, la protagonista, è combattuta ; lotta passivamente contro se stessa, affronta in maniera sprovveduta e indecisa le proprie esigenze represse, i propri desideri impolverati, di anni che furono o, forse, che non sono mai stati ; un'interminabile battaglia contro il proprio Io, in questa straordinaria e assuefante giungla paradisiaca - una materiale battaglia nella terra, battaglia nel cielo. Cinema di corpi. Paradise: Love è una pellicola distaccatamente clamorosa che trasfigura l'umanità in mostruosità, tramite impercettibili e invisibili sfumature ricolme di "tristezza decrepita, attempata". Un film magnificamente repellente, che raffigura la limpidezza di un'ardente speranza senile - auspici pronti a spegnersi, come stelle (de)cadenti nell'immensità di un universo inafferrabile - l'amore, il sogno. Candido incubo.
Il regista austriaco realizza uno dei lungometraggi più affascinanti e interessanti del 2012.

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