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On the Road

Regia di Walter Salles vedi scheda film

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will kane

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La recensione su On the Road

di will kane
6 stelle

Tra i testi più complessi da tradurre in cinema,insieme a "Il pasto nudo" e altri lavori in cui conta,oltre il racconto,ancor di più lo stile usato da chi scrive,"Sulla strada" è un testo sul quale in molti hanno sognato di trarne un film,e altrettanti si sono dannati verificandone l'ardua realizzazione.Coppola,ad esempio,l'ha annunciato molti anni fa,e oggi figura dietro all'operazione,ma non è riuscito a farne un film suo,affidandolo al figlio Roman,che è uno dei produttori,che ha scelto il brasiliano Walter Salles,già in viaggio nella ricostruzione del giovane Che Guevara,ne "I diari della motocicletta".Il film ha rilevato,nella sostanza,parecchie stroncature dalla stampa,reo forse di aver voluto concretizzare uno dei testi che negli ultimi cinquant'anni hanno fatto maggiormente discutere e insieme appassionare migliaia di lettori di ogni dove."On the road" film non è un capolavoro,e questa è sostanzialmente la sua colpa:un film discontinuo,con parti interessanti,altri meno,ma che non manca del tutto il bersaglio dello "spirito del tempo",e parla di un'irrequietezza che non può essere spiegabile,in un Paese che ha appena vinto la più estesa guerra di sempre,ma che conserva al proprio interno barriere pesanti,come specificano i cartelli che escludono le minoranze dai normali servizi ben in vista nei locali pubblici,e la strada diviene un luogo giocabile sempre,purchè serva a sfuggire una vita "normale".Si ritrovano,come noto,personaggi importanti della letteratura,della controcultura,con altri nomi,e non è semplice raccontare ad un ragazzo di oggi questi spiriti sfuggenti,impossibili da far star fermi e omologare.Salles ci prova,non sempre con successo,ma il suo film,pur non entusiasmando a fondo,racconta un'America infinita,frammentata,che offre scenari diversissimi tra loro,come fosse ancora un "work in progress",nonostante abbia già cambiato la Storia sua e del mondo.Tra gli interpreti,spicca la fisicità selvatica di Garrett Hedlund,mentre piuttosto sottoutilizzata risulta Kirsten Dunst.Ma accanirsi su questo film sa un pò di pregiudizio,pur con tutte le riserve di cui sopra.

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