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The Help

Regia di Tate Taylor vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Help

di alan smithee
6 stelle

Un film da signore per un uggioso pomeriggio prima dell'ora del thè, verrebbe da pensare un po' superficialmente dopo qualche minuto di visione affrettata del film. Ma poi arriva Viola Davis nei panni della cameriera tuttofare Aibileen, che con questa sua gigantesca prestazione si conferma la piu' grande attrice di colore vivente. La sua interpretazione, fatta di occhi umidi, di espressioni sofferenti, di andature goffe di chi nella vita ha dovuto solo sgobbare e tirare su figli di altri trascurando i propri, arrivando ad amare i bambini altrui piu' degli stessi capricciosi ed infantili gnitori naturali, e' il vero punto forza di una vicenda che comunque sa prendere lo spettatore e trascinarlo per oltre due ore e venti nella tragica situazione di alcuni stati del sud degli Usa (qui siamo nel Mississipi) ad inizio anni '60. Anni in cui la protesta per la parificazione dei diritti aveva gia' fatto grandi passi avanti soprattutto al nord, mentre negli stati meridionali faticava a sradicarsi nella societa' bianca dominante il pensiero di poter conferire pari dignita ad una comunita' nera cosi' irrimediabilmente sottomessa ai capricci e ad un malcostume generale chee badava piu' alle apparenze che ai veri sentimenti per una corretta impostazione di una vita di famiglia.
Il nodo della vicenda e' un libro che una dinamica giovane giornalista neo-laureata decide di scrivere per ingraziarsi le simpatie di una tirannica editrice newyorkese. Nella giovane, colpita per la inspiegabile dipartita dell'anziana domestica nera che la crebbe dalla nascita, matura l'idea di convincere alcune cameriere di colore a raccontare la propria vita di lavoro alle dipendenze dei loro proprietari bianchi, tra miserie, soprusi, vessazioni e anche qualche sincero attaccamento o episodio positivo. La ritrosia delle donne e' molta per paura di perdere un lavoro duro e sottopagato, ma l'unica fonte di sostentamento per tutte loro.
Un film fatto soprattutto di un coro di interpretazioni notevoli, tra cui si deve almeno ricordare, oltre alla citata ed insuperata Davis, una Bryce Dallas Howard ancora una volta (dopo il riuscito 50/50) alle prese con un personaggio negativo riuscitissimo e di grande personalita', ma anche Sissy Spacek in un ruolo breve e divertente di madre svampita ma non troppo, e una Jessica Chastain ormai onnipresente, qui nel ruolo di una stupenda e un po' cafona biondona detestata ed invidiata dalle altre giovani ed infantili madri di famiglia, cosi' immature e drammaticamente ottuse.
Un buon film corale che si segue bene nonostante qualche lungaggine di troppo, senza la quale il film potrebbe scorrere con maggiore dinamicita'. E una frase ricorrente della dolce Aibileen alla bionda bella bimba a cui fa da madre, piu' che da levatrice: "Tu sei bella, tu sei dolce, tu sei importante" che spezza il cuore di qualsiasi spettatore. 

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