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Bed Time

Regia di Jaume Balagueró vedi scheda film

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La recensione su Bed Time

di maghella
6 stelle

“Bed Time” è un film che inizia con molte buone prerogative, il primo tempo soprattutto è davvero intrigante, poi non riesce a soddisfare tutte le aspettative create nella prima parte.

Cèsar è un portiere di un palazzo di lusso, abitato da inquilini distratti e dalle mille sfaccettature. Cèsar è incapace di essere felice, la sua unica motivazione alla vita è quella di rendere infelice chi non lo è. Clara è una inquilina del palazzo, sempre allegra (fastidiosamente allegra direi), cortese e gentile, ottimista. Cèsar si intrufola in casa sua durante la notte, la narcotizza, approfitta di lei sessualmente, utilizza i suoi oggetti personali (impossibile non distogliere lo sguardo sull'utilizzo improprio dello spazzolino da denti), sabota le sue creme per farle venire così fastidiosi problemi dermatologici, introduce uova di scarafaggi infestandole la casa... Nonostante tutto Clara riesce sempre ad avere un sorriso sulle labbra, anche quando subisce continue molestie sul cellulare e per posta (ovviamente spediti sempre dal diabolico portiere).

 

Sembra che Cèsar non riesca a smussare nemmeno un po' il carattere positivo di Clara, inoltre una bimba antipatica del palazzo lo ricatta, avendo scoperto il suo “piccolo vizio” di introdursi nelle case altrui. Tutto sembra contro Cèsar, tanto da farlo quasi desistere a concludere la sua opera, ma il suo carattere privo di sensibilità e umanità lo porterà a trovare soluzioni al limite del credibile.

 

Il film aumenta di tensione, ma qualcosa non funziona del tutto, quando il gioco si dovrebbe fare più duro, la storia non riesce più a mantenere le promesse delle premesse. Ci sono personaggi presenti in tutta la storia che improvvisamente si volatilizzano (la madre ammalata di Cèsar per esempio, non si capisce bene la sua funzione nella storia, e nel finale non viene spiegata la sua presenza). Quando finalmente la cattiveria di Cèsar sfocia nell'omicidio non vi è poi un vero e proprio pathos che segue le vicende del protagonista, tutto si risolve in breve battute, e il finale vuole essere troppo “da colpo di scena”, risultando però forse un po' (troppo?) forzato.

 

La cosa che mi ha intrigato di più e che rende comunque il film divertente sono i bravi protagonisti (tutti anche i caratteristi), le belle ambientazioni e alcune scene molto fastidiose come l'infestazione degli scarafaggi o l'intrusione di Cèsar nel quotidiano della povera e inconsapevole Clara. Nonostante tutto si tiene per Cèsar, gli inquilini e la stessa Clara non risultano mai del tutto simpatici, sembrano davvero fasulli nelle loro vite, solamente quando sono infelici si percepisce la loro reale natura, sembrano sinceri. Un film che vuole far riflettere su quanto ci si sforzi di apparire felici di quello che si ha? E se qualcuno da fuori, spiandoci, spostandoci le cose personali e usandole, addirittura violentandoci nell'intimo, ci fa veramente capire chi siamo?

 

Film che avrebbe potuto osare di più, ma che ha cercato un finale di effetto. Era da prediligere più l'aspetto psicologico.

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