Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Ultimamente quando i vampiri cozzano contro i teenager dobbiamo cominciare ad aver paura e non tanto per gli spaventi che ci dovrebbero attendere, ma per i ricordi legati ad una serie di film che hanno provato in tutti i modi a danneggiare seriamente una delle figure più cinematografiche di sempre.
Questa volta le cose vanno decisamente meglio anche se poi raramente scatta la scintilla definitiva.
Charlie Brewster (Anton Yelchin) se la passa bene nel suo paesino, e nella sua normalissima vita, almeno fino a quando un suo amico (Christopher Mintz-Plasse) non gli fa notare che il suo nuovo vicino di casa Jerry (Colin Farrell) è in realtà un vampiro.
A questo punto i suoi affetti, madre (Toni Collette) e fidanzata (Imogen Poots), saranno in pericolo e comincerà una vera e propria battaglia (di gruppo) per la sopravvivenza.
Pellicola curiosa che riesce ad abbinare con discreta abilità (e vivacità) paura e risate, offrendo un corposo spettacolo in salsa commerciale con un gioviale equilibrio che solo raramente viene messo in pericolo.
Intrigante la parte iniziale (con i due giovanotti che si preparano per affrontare l’imponderabile, tra la convizione di uno e l’incredulità dell’altro), tesa quella centrale (da brividi l’entrata di Charlie nella casa di Jerry), pur non rinunciando a qualche escursione più leggera, più concitata, e pure un po’ caotica (senza comunque degenerare completamente), quella finale dove arriva l’inevitabile risoluzione dei conti.
Andamento complessivamente piacevole, bravi gli interpreti (su tutti un Colin Farrell ferocemente divertito, un vampiro modernissimo) che conferiscono ai loro personaggi caratteri efficaci (caratteristica la figura del falso cacciatore di vampiri che fa il divo nei suoi spettacolo, ma lì si ferma), più che discreta la parte tecnica, piuttosto curata pur senza lanciarsi in particolari troppo ricercati.
Peccato per qualche licenza narrativa di troppo, comunque non facile da evitare (la gente schiatta in serie da un po’ di tempo e nessuno si mobilita per capire) e qualche esasperazione nei toni, che però rimangono per lo più particolari ed accattivanti, sopra le righe e non semplice mera copia speculativa di altri film recenti (invece vanta più appigli in un cinema tipicamente d’intrattenimento con spavento tipico degli anni ottanta).
Rimane un film che induce, o almeno mi ha indotto, simpatia, spigliato e dotato di un gran ritmo (questo senza dubbio) che offre uno spettacolo tutt’altro che piatto nonostante in tante scelte atipiche (ed anche per questo si fa apprezzare) ce ne siano anche alcune non sempre felici.
Simpaticamente promiscuo.
Imprime un passo deciso, trova alcune soluzioni di buonissima fattura, ma ogni tanto eccede.
Complessivamente discreto.
Per un vampiro essere bello è un aiuto alla conquista delle "prede" femminili.
Ma oltre che affascinante Colin sa essere anche ferocemente cattivo fornendo una prova variegata e fisica.
Intrigante.
Non "buca" l'obiettivo, ma sa fare piuttosto bene cose semplici.
Più che sufficiente.
Personaggio istrionico il suo, tratteggiato in maniera divertita.
Televisione e realtà sono due facce della stessa medaglia.
Più che sufficiente.
Classicamente efficace quando deve fare il nerd, ma come ha già fatto intravedere in "Kick-ass" può fare bene anche quando diventa grottescamente cattivo.
Felicemente sopra le righe.
Ruolo da madre "sola" che le riesce con estrema facilità.
Più che sufficiente.
Ruolo semplice, svolto senza acuti, ma risultando complessivamente adeguata.
Sufficiente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta