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La morte corre sul fiume

Regia di Charles Laughton vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su La morte corre sul fiume

di Carlo Ceruti
10 stelle

Mitchum con sulla mano sinistra tatuato 'male' e sulla destra ' bene' che ingaggia una lotta tra le due mani per dimostrare come il bene riesca sempre a spuntarla. Questa è una delle scene del film che mi è rimasta più impressa e che può, forse, riassumere il significato del film. Mitchum non è forse il simbolo dell'ambiguità dei termini: 'bene' e 'male'? Non credo che rappresenti la lotta tra il bene ed il male perché, in lui, il secondo ha già vinto da un pezzo. Rappresenta, piuttosto, la confusione e l'ambiguità che avvolgono questi due termini. Confusione che ha fatto rompere la testa a tanti filosofi come Nietzsche. E qui credo che la confusione sia intesa e rappresentata come modo in cui l'uno può nascondere e dissimulare l'altro. Mitchum è un pastore dall'aria bonaria, che ispira sicurezza e simpatia negli altri, ma è un pastore che uccide le donne per derubarle. E quel che è più scioccante è che vede la sua opera come una 'missione per conto di Dio' (tanto per citare i Blues Brothers) e non ha sensi di colpa. E' la Bibbia in fondo che dice che si può agire con la spada. Mitchum, quindi, non è che il male mascherato dal bene. E' il fanatismo religioso che affonda le mani nella follia e che si protegge sotto una cappa farisaica e perbenista (che infatti gli producono la simpatia e la stima di molte persone). Mi si consenta di domandarmi chi meglio di lui poteva interpretare un ruolo simile. Dove trovare un attore in tutta la storia del cinema con un volto così duro e severo eppure allo stesso tempo così affascinante, espressivo ed attraente? Basta un solo primo piano del suo viso per stimolare la riflessione.
Dopo una ventina d'omicidi, Mitchum sposa una vedova il cui marito è stato impiccato per rapina. Inutile dire che non la sposa per amore, ma perché il marito defunto ha nascosto il denaro rubato chissà dove. Così Mitchum pensa bene di farsi dire il nascondiglio dai due piccoli figli dell'uomo al punto da inseguirli e di tormentarli allo stesso modo di come perseguita Gregory Peck ne Il promontorio della paura. Ma i due ragazzini fuggono e finiscono nelle mani di un'anziana e religiosa signora un po' svanita che nutre e mantiene una decina d'orfani. La sua apparizione è folgorante: frusta i bambini, li picchia e li rimprovera aspramente. Sembra ben diverso il suo atteggiamento da quello del carismatico Mitchum eppure lei qui credo rappresenti il bene. Il bene che non si maschera dietro il fascino degli abiti, della simpatia e della pulizia ma che si esterna attraverso i fatti e che va oltre la prima impressione.
Ma il film contiene molto altro significato e non so nemmeno se sono riuscito a coglierlo tutto (ne dubito anzi). C'è una critica severa della repressione di stato e della pena di morte. Una denuncia del fanatismo religioso (che Mitchum sparge a piene mani ai suoi fedeli) che spesso è un comodo mantello per nascondere fariseismo ed ipocrisia. Ed in tutto questo dramma, in tutta questa negatività, il regista riesce a far nascere qualcosa di buono, qualcosa che dà speranza. E vediamo questo qualcosa nel finale in cui i due ragazzi, dopo aver perso i genitori e tutto il resto, sembrano sereni ed hanno finalmente una casa. Ma è un finale solo apparentemente lieto. E' sulla pelle dei due bambini che Laughton ci mostra l'inferno.
Detto questo, voglio segnalare due scene particolarmente incisive. Nella prima vediamo Shelley Winters (la madre dei due ragazzi) morta affogata sotto un lago, col volto pallido e sereno, gli occhi serrati ed il corpo legato sopra un'automobile. E' una scena che mi ha scioccato nonostante il film abbia più di cinquant'anni (e di scene violente ne ho viste molte). Nella seconda ci sono i due bambini in fuga da Mitchum sul fiume che, accompagnati da un sottofondo musicale carezzevole, vengono attratti dall'ombra d'un canarino in gabbia e poi passano la notte in un fienile. Mentre la prima è agghiacciante, la seconda è toccante e commovente. Le riporto tanto per segnalare l'abilità del regista nel passare dall'orrore alla fiaba rimanendo fedele al significato di fondo della pellicola.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3

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