Espandi menu
cerca
Solo per vendetta

Regia di Roger Donaldson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mc 5

mc 5

Iscritto dal 9 settembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 1
  • Recensioni 1059
  • Playlist 57
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Solo per vendetta

di mc 5
10 stelle

Un thriller assolutamente perfetto. Questo è "Solo per vendetta". Quasi un fulmine a ciel sereno, questa pellicola uscita a raffica in decine di multisale, ma accolta con indifferente ostilità dalla gran parte della critica. Il sottoscritto è affezionato frequentatore del genere "suspenser-thriller", per cui ne affronta ogni volta la visione dotato di spirito critico e selettivo. Ciò che di un thriller riesce prima di tutto a sedurmi è il "clima", l'atmosfera generale...e qui devo dire che il film parte subito col piede giusto. Prima ci mostra alcuni elementi che ci aiutano ad inquadrare lo splendido sfondo, quella della magica città di New Orleans (della quale parlerò più diffusamente tra poco) e poi subito dopo il fattaccio da cui si dipana tutta l'intricata vicenda. Su ogni cosa regna un appassionante clima di sospetto e di minaccia incombente. In questo film direi che funziona quasi tutto. La regìa non è invadente e non ha pretese autoriali, ma fa il suo lavoro con assoluta dignità, confezionando un prodotto da intrattenimento di sicura presa, che si fa seguire per 104 minuti senza un attimo di noia. Gli appassionati di thriller sono al corrente che esiste un sottofilone che vanta precedenti anche illustri (come "Frantic" di Polanski) al quale questa pellicola è ascrivibile. Mi riferisco alle storie in cui una coppia si trova improvvisamente al centro di un incubo, vittima di un complotto inestricabile, dove c'è chi fa il doppio gioco e non mancano gli infiltrati a confondere le acque. Citerò l'esempio più recente di un caso analogo risalente all'anno scorso: "Unknown - Senza Identità", dove il protagonista era un discreto Liam Neeson, anche lui vittima di una di una diabolica macchinazione tesa a farlo impazzire. Ma c'è un'altra singolare analogia che lega le due pellicole: in entrambe la coniuge co-protagonista è la splendida January Jones, bravissima in entrambi i ruoli. La sceneggiatura gioca un ruolo determinante. Essa è curata con precisione, scritta con criteri di grande professionalità, senza lacune e seguendo un percorso rigoroso e credibile. E anche i dialoghi sono di ottima fattura, facendo intuire un buon lavoro anche nella preparazione dell'edizione italiana. Quanto al livello di recitazione, anche questo non delude affatto (ma delle prestazioni degli attori riferirò più avanti, in sede di analisi del cast). In definitiva, la somma algebrica dei vari elementi citati (ciascuno di segno positivo) ci consegna un risultato finale caratterizzato da ciò che dovrebbe distinguere ogni thriller: coinvolge il pubblico, ne cattura l'attenzione, costringendolo ad immedesimarsi nel personaggio del protagonista, questo professore di scuola superiore, tale Will Gerard, vittima di un meccanismo che vorrebbe annullarne la personalità. Facevo cenno prima ad un fattore fondamentale di quest'opera: il magnifico sfondo naturale offerto da New Orleans. Innumerevoli volte questa città magica ha fatto da palcoscenico ad opere cinematografiche (importanti e non)...citerò le prime che mi vengono in mente. Il recentissimo action "Professione assassino" con Jason Statham, oppure "The Big Easy" con Dennis Quaid, o ancora "Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans" diretto da Abel Ferrara, peraltro quest'ultimo anch'esso con protagonista Nicolas Cage. Purtroppo non ho mai vistato New Orleans, ma sui libri e al cinema me ne sono fatto l'idea di una città generosissima di suggestioni derivanti dal crogiuolo di culture, lingue e religioni, che vi hanno trovato cittadinanza: pensiamo alla tradizione delle gloriose "marchin' band", al continuo laboratorio di jazz e di blues, al generi musicali tradizionali ma più che mai vivi del cajun e dello zydeco, alla cultura creola, ai riti voodoo, alle vecchie immagini rurali che ci parlano di paludi e alligatori...insomma questa è una città davvero speciale e -soprattutto- talmente ricca di suggestioni misteriose, che è esattamente l'ideale per ambientarci una vicenda come questa, a cavallo fra il thriller e il noir. E tali suggestioni vengono poste in primo piano, a suggerire un clima inquietante, quello che sovrasta una città dove niente è ciò che sembra, una città umida e buia dove il diffuso clima di insicurezza genera tra i cittadini risposte isteriche, una città dove dietro le porte degli Hotel o delle redazioni dei giornali (ma anche dei commissariati di polizia!) si consumano segreti tremendi e si ordiscono trame criminali. Qualcuno ha fatto notare come il punto di vista del film che, partendo da una banale premessa di "revenge movie" ha poi uno sviluppo inaspettato, coincida con quello di un altro film di qualche tempo fa, e che incassò un buon successo di pubblico: "Giustizia privata" con Gerard Butler e Jamie Foxx. Apprezzai a suo tempo quella pellicola, che io ritengo comunque inferiore per diversi motivi. Intanto era più pretenziosa, e lo era a torto, perchè la sceneggiatura puntava su snodi narrativi talmente implausibili da sfiorare e superare il ridicolo, sicchè alla fine il messaggio "anti-giustizia fai da te" ne usciva malconcio e confuso. Nel film in questione invece, si percepisce un virtuoso sforzo degli sceneggiatori per far quadrare ogni cosa, per far sì che questa "avventura-thriller" risulti credibile proprio nel suo rapportarsi con il contesto, con il pulsare degli eventi di una grande città americana. Ed ecco allora che l'espressione spesso stupefatta di Cage appare credibile e pare quasi di percepirne il senso di solitudine, così come, sul versante opposto, ci sembra credibile anche la malvagità del personaggio Simon, perfettamente in linea con lo stato mentale di chi vorrebbe rifondare la struttura sociale secondo i criteri primitivi dell'occhio per occhio (delirante il suo sfogo teorico, quando afferma che lui non è un idiota come gli altri, che stanno a guardare e si lamentano sempre ma poi non fanno nulla per la collettività!). Appena un cenno alla vicenda. A New orleans, una coppia di persone molto comuni (lui professore di liceo e lei violoncellista in un'orchestra). Lei viene violentata da uno sconosciuto. In ospedale, il marito viene avvicinato in sala d'attesa, con fare circospetto, da un tizio che si offre di eliminare lo stupratore. Il bello è che lo farebbe gratis, solo in cambio di  qualche imprecisato "aiutino". Questa è solo la premessa di una storia che conoscerà sviluppi drammatici e sorprendenti. In pratica assistiamo ad un'operazione di destrutturazione e rifondazione dei criteri consueti del classico "revenge movie", condotta con intelligenza e senso dello spettacolo d'intrattenimento. E quando parlo di intrattenimento mi riferisco per esempio ad alcune scene di inseguimenti (a piedi e in macchina) realizzate davvero come Dio comanda. E concludiamo affrontando il discorso del cast. Prima di tutto un plauso alle scelte di casting per quanto concerne i volti secondari, tutti impersonati da ottimi caratteristi: dal giornalista corrotto (quello che si vede salire le scale nell'inquadratura finale) fino al tenente bastardo che si presta ad uno sporco doppio gioco. NICOLAS CAGE: era da tempo che non lo vedevo così in parte. Sappiamo bene quali sono i suoi limiti espressivi, ma qui sembra alle prese con un ruolo che gli è del tutto congeniale e che ce lo mostra finalmente credibile. JANUARY JONES: è di una bellezza e di una femminiltà che mi lasciano senza fiato. Quando sorride, con quel suo impercettibile strabismo di Venere, è semplicemente irresistibile. GUY PIERCE: perfetto, eccellente, straordinario. Una interpretazione dosata, sfumata, calibrata...una prova da grande professionista (quando, all'inizio, si siede vicino a Cage per fargli la sua "proposta indecente", beh, osservando il suo viso in primo piano, mi sarei alzato ad applaudirlo). E concludo con la frase-chiave del film: "SALTA IL CONIGLIO AFFAMATO". Se siete curiosi di scoprirne il significato, avrete un motivo in più per non perdervi questo bellissimo thriller.
Voto: 9 e 1/2

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati