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Punto d'impatto

Regia di Matthew Chapman vedi scheda film

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La recensione su Punto d'impatto

di supadany
6 stelle

Pellicola che ha senza dubbio alcune pecche evidenti, ma che è anche, se non soprattutto, in grado di offrire alcune scene affascinanti e comunque di tenere lo spettatore in balia degli eventi che vengono costruiti con un’evoluzione intrecciata non sempre filante, ma al contempo in grado anche di trovare soluzioni intriganti.

Gavin (Charlie Hunnam) minaccia di buttarsi dall’ultimo piano di un palazzo, mentre sul posto interviene l’agente Hollis (Terrence Howard) che però si trova nella classica giornata sbagliata.

Gavin comincia a raccontargli la sua storia d’amore con la bella Shauna (Liv Tyler) e col trascorrere dei minuti ci si avvicina all’ora crucis (le 12), ma anche alla verità di quanto si cela dietro alla necessità del suo ormai prossimo gesto.

Si parte dal confronto finale per ricostruire una storia d’amore forte e sincera, ma travagliata dalla situazione contingente, con due personalità (il protagonista ed il poliziotto) che in posizioni diverse hanno comunque un forte travaglio interiore che li accomuna.

Costruzione elementare, ma che almeno sa essere immediata e decisamente assimilabile fin dal principio e gran merito di ciò va ai due protagonisti, Charlie Hunnam (il Brad Pitt dei poveri e non credo che si offenda) e Liv Tyler che riesce ancora “a ballare da sola” ed a passare agevolmente per la ragazza turbolenta che vuole solo essere accudita (e non solo ovviamente).

La narrazione è scorrevole e partecipe nonostante i salti tra presente (cornicione) e passato (cosa ha portato a questa estrema decisione il protagonista), peccato che alcune considerazione metafisiche e religiose siano più ambiziose che sviscerate a dovere (per quanto il personaggio di Patrick Wilson sia comunque ambiguo più che a sufficienza).

Così alla fine il film ha delle manchevolezze nel suo voler affrontare discorsi fuori dalle sue reali possibilità, ma poi offre parecchio sul versante sentimentale (una storia d’amore complicata, ma vera e passionale) ed il finale ridà slancio alla storia collaterale (quella del poliziotto che di fronte a quanto accaduto non può che far un sacrificio lasciando in qualche modo l’onore alle spalle), senza accomodare affatto quella principale.

Dunque rimane un film con luci ed ombre, ma che riesce ad insinuarsi sotto la pelle, peccato perché con qualche principio universale in meno avrebbe potuto essere molto più indicato.

Velleitario, ma comunque di buona presa.

Su Matthew Chapman

A volte va oltre le sue possibilità, ma nel complesso riesce a dare energia alla storia, guidando bene gli attori.

Su Charlie Hunnam

Un pò troppo impostato, ma è anche molto energico e volitivo.
Più che sufficiente.

Su Patrick Wilson

Questa volta il suo sorriso stampato non è rassicurante come suo solito.
Buona scelta quella di cambiare registro recitativo, anche se poi paga in parte alcune situazioni velleitarie.
Comunque all'altezza. 

Su Liv Tyler

Quando la passione chiama riesce a trasmettere sensazioni profonde.
Più omologata, e schiacciata, in altre situazioni, ma l'ho trovata nel complesso valida.
Più che discreta.

Su Terrence Howard

Personaggio destinato a portarsi dentro il suo "problema" fino in fondo dinnanzi al lavoro che lo chiama ad un impegno profondo.
Più che sufficiente.

Su Christopher Gorham

Piuttosto convincente in una parte non troppo impegnativa (è il compagno d'appartamento di Gavin).
Più che sufficiente.

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