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Michel Petrucciani - Body & Soul

Regia di Michael Radford vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Michel Petrucciani - Body & Soul

di GIMON 82
8 stelle

Il talento riesce a "mangiarsi" le deformita' e le inabilita' fisiche.
Le rende cosa sua,fagocitandole,assorbendone la sofferenza,anestetizzandone i dolori.
Vibra forte quel talento,sino a trascinare le onde sinfoniche in ogni anfratto di mondo.
Questa è la "favola" di Michel Petrucciani, si puo' trattare solo di favola,di quelle scritte da autori ispirati.
Ma qui non si legge una favola o un romanzo,men che meno è la trama d'un film strappalacrime,di quelli Hollywoodiani,compiaciuti e retorici.
La favola di Petrucciani è vera,non è retorica,è frutto di un sapere innato,che nessuna scuola impara,c'è l 'hai nei geni sin dalla nascita,e nessuno te lo puo' togliere.
Nemmeno un infame malattia genetica: "La osteogenesi imperfetta",una "bastarda" che rende le ossa "cristalline",friabili come un grissino.
Michel sara' sempre un "piccolo uomo",un barattolino da 1,02 metri,una misura minima  concessa dalla "bastarda".
Ma la "bastarda" non ha fatto i conti con quel "sapere innato",col talento che Michel si porta dentro.
La musica,la sinfonia,il suono,le lunga e affusolate dita di Michel,sono come quelle innestate da un moderno "Dr Frankeinstein",ma sono autonome dalla "deformita' fisica";viaggiano da sole e si lasciano guidare da un talento enorme.
Michel suonera' gia' a 13 anni,per poi esibirsi con gente del calibro di Dizzy Gillespie,Jim Hall,Waine Shorter,grandi Jazzisti per raffinati intenditori.
Il piccolo Michel è assetato di musica,vita e talento,ha dentro di se la consapevolezza che la vita corre e il tempo è poco.....
Come una clessidra da contrapasso,di quelle portate nell'animo,accompagnate dalla paura della solitudine e d'una morte che aspetta.
Allora Michel si lascia vivere dalla "vita",rendendone il suo male una forza della natura,esibendosi sino allo sfinimento, in eccessi,donne,amori turbolenti,per l'omino da un fascino da "freak";dotato d'un carisma e uno spirito senza eguali.
Vive e si sfianca "il piccolo uomo",tra Parigi e New York,seminando figli "imperfetti" e sinfonie estatiche.
E' famoso al mondo ormai,le note da estasi travolgono come un onda,le sue dita magnetiche viaggiano ad una velocita' sovrannaturale assorbendo note e tasti d'un piano.
Il regista Michael Radford ci racconta questa "favola" con un documentario,dalla voce di amici,conoscenti,e scampoli d'interviste allo stesso Petrucciani.
Un ritratto solenne,dolce e amaro,d'un genio "imperfetto" nel corpo,ma dal talento sublime,quasi un nutrimento alla deformita' della malattia.
Il documentario trascina e porta con sè,ci fa amare, vibrare e sopratutto commuovere,per il "piccolo uomo",aggressivo ed egoista con le amanti,quasi a voler mascherare le fragilita' d'una vita consapevole della sua brevita'......
Si portava dentro i demoni Michel,come nei "cartoon",l'angelo buono e il demone cattivo.
E poi la musica,quella musica "genetica" e portata nel sangue,ed una vita intensissima che nessun edonista benpensante e la gente cosidetta "normale" si sognerebbe di vivere........come dice un suo collaboratore "C'è gente di 80 o 90 anni che vive ma non ha fatto e non sa niente".Michel Petrucciani in 36 anni ha saputo colmare un "dispetto" della natura,travolgendo  deformita' fisiche con  forza stoica e geniale,ma sopratutto ha vissuto come pochi altri sulla faccia della terra.......

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