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The Artist

Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film

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La recensione su The Artist

di leporello
6 stelle

Fosse anche solo per il fantastico set di caratteri con cui sono scritti i titoli di testa, o per le performances  di Uggy, il terrier  “a cui manca solo la parola”  (che, anche se un cagnolino ammaestrato al cinema  non è proprio una novità,  fa sempre simpatia vederne “recitare” uno) questo “The Artist”, probabilissimo, anzi sicuro Oscar 2012 come miglior film straniero (fossi io un bookmaker, non accetterei puntate…) va certamente visto. Entrato al festival di Cannes in punta di piedi, uscitone con un fiume di applausi, una palma pesante per il migliore attore e in virtù di ciò miracolosamente distribuito anche in Italia, porta con sé un bel bagaglio di originalità e, paradossalmente, freschezza. Una nutrita schiera di attori giganteschi in ruoli minori (il produttore John Goodman), marginali (l’autista tuttofare James Cromwell) o addirittura nascosti (Malcom McDowell il maggiordomo) fa da corte ai due attori regnanti, Jean Dujardin e Bérénice Bejo, moglie del regista (lui palma d’oro, ma lei molto più brava ancora), bravi a recitare, ancor di più a ballare, e sicuramente con una bella voce (ma per scoprirlo dovremo aspettare il prossimo film, magari dello stesso Hazanavicius che li aveva già utilizzati insieme in un suo film mai passato qui da noi, insieme a un bel decreto legge che abolisca il doppiaggio o che ripristini il film muto obbligatorio).  Ma più di un appunto va certamente mosso al film: anzitutto quello di essere troppo sbilanciato sul registro drammatico a discapito di quello brillante, col risultato di renderlo più pesante rispetto al peso specifico che gli era geneticamente e logicamente attribuibile. Poi una certa asetticità emotiva che neutralizza completamente il terzo registro presente, quello romantico, tutto preso com’è dall’estetismo. E infine un bianco/nero che, se inevitabile come scelta, è non troppo ben riuscito come risultato, non essendo né spudoratamente “antico”, né coraggiosamente contemporaneo, ma si mantiene piuttosto in un limbo incerto, tentennante e privo di un carattere deciso e preciso. Ai francesi è piaciuto molto. Agli americani piacerà forse di più. A me è piaciuto, ma non più di tanto. Sufficiente.

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