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Un'estate da giganti

Regia di Bouli Lanners vedi scheda film

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La recensione su Un'estate da giganti

di fefy
6 stelle

Presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs alla 64. edizione del Festival di Cannes, Il Giants ( francese : Les Géants) è un film belga drammatico diretto da Bouli Lanners , scritto da Lanners. Girato nel Ardenne in Belgio e Lussemburgo,  è stato rilasciato in Belgio il 12 ottobre 2011.
Ricordiamo che il regista un omone imponete di grande intelligenza ed espressività è riuscito a far distribuire solo due film in Italia ed è soprattutto attore (Rust and Bone (2012), Rien à déclarer (2011),Mammuth (2010),A Town Called Panic (2009);Eldorado (2008),Bunker Paradise (2005), Quand la mer monte ... (2004), Una lunga domenica di passioni (2004);Joséphine (2003), Des plumes dans la tête (2003);Misères Petites (2001);Lumumba (2000)....

Il Giants ha avuto la sua anteprima mondiale nella Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2011 il 20 maggio, dove ha vinto il SACD Premio e il Premio Cinema Arte. Ha ricevuto elogi da critici cinematografici ed è considerato uno dei migliori film belgi di quell'anno, vincendo cinque premi Magritte , tra cui Miglior Film e Miglior Regista

È estate. Zak e Seth si ritrovano nel cottage di famiglia senza un soldo e abbandonati dalla madre costantemente assente. Come ogni anno, sono rassegnati a trascorrere l'ennesima estate noiosa. Ma quest'anno le cose cambiano quando incontrano Dany, un ragazzo del posto. Insieme, con il futuro nelle loro mani, iniziano il grande ed emozionante viaggio della loro vita.
Il film è un piccolo ma buon film di formazione.
Ha tre ottimi protagonisti ed una narrazione che si ispira al realismo senza rinunciare a delle scelte stilistiche spesso evocative nel filmare la natura dei boschi del nord Europa, in Belgio.
Il film è diretto con misura, naturalezza. E' riflessivo e non ci sono mai, anche nelle scene più "forti", toni eccessivi.
Il degrado urbano cui siamo abituati dal cinema belga è qui sostituito dal degrado in mezzo alla natura, ma nel senso che i tre ragazzi sono lasciati soli a se stessi, e preda nella loro visione ancora cosi' naif del mondo, di facili situazioni a rischi. Un buon film, che si perde un po' nel finale, ma che resta nella memoria sopratutto per la bella interpretazione dei tre ragazzi e per la splendida ambientazione resa ancora più affascinate dai giochi di luce.

Peccato che sia da annoverare tra gli "invisibili". A torino è durato tre giorni 5 mi dicono a Milano...peccato, da recuperare.

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