Espandi menu
cerca
Monsieur Verdoux

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

Recensioni

L'autore

barabbovich

barabbovich

Iscritto dal 10 maggio 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 82
  • Post 7
  • Recensioni 3623
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Monsieur Verdoux

di barabbovich
10 stelle

Perso il lavoro conservato per 35 anni durante la Grande Depressione, un integerrimo impiegato di banca (Chaplin) si inventa un'altra attività: sposare donne sole, attempate e facoltose per appropriarsi della loro dote. Uccidendole. È la parodia, in chiave di apologo comico e frutto di un'idea di Orson Welles, della vicenda di Landru (straordinaria anche l'assonanza con Verdoux, con Chaplin tutt'altro che nuovo a queste trasformazioni nominali, da Hinkle/Hitler a Napoloni/Mussolini), il barbablù che seminò il terrore in mezza Francia alla fine degli anni '10 del Novecento, segnalandosi come serial killer lucido e freddo.
Chaplin trasforma quella vicenda in una parabola sui paradossi del bene e del male (retorica ma efficacissima l'arringa in sottofinale, davanti al tribunale, con la quale Verdoux denuncia che è il numero a fare il crimine: assassinare migliaia di persone per solo furore bellico diventa giustificabile e il potere se la prende sempre e solo con i poveracci). Il grande regista ci mette moltissimo altro: gag da splastick, venature thriller, in­serti sentimentali (l'incontro con la ragazza appena uscita dalla prigione, inizialmente destinata a uno dei suoi esperimenti diabolici, è uno dei momenti più toccanti del film) e colpi di scena a gogò. Monsieur Verdoux è - se non il capolavoro - almeno uno dei capolavori di Chaplin: non solo per come riesce a tenere a livelli di assoluto virtuosismo ogni aspetto della regia, ma anche per come è in grado a coniugare gli effetti perversi di una gigantesca crisi economica con la discesa negli abissi dell'animo umano.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati