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Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale

Regia di Jalmari Helander vedi scheda film

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La recensione su Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale

di munnyedwards
6 stelle

 

 

 

Il Santa Claus delle leggende Finlandesi non ha niente a che vedere con la simpatica figura vestita di rosso che i bambini di tutto il mondo attendono la notte di Natale, del resto come dice il piccolo protagonista del film, il suo costume sgargiante e pittoresco nasce da una furba trovata commerciale (il riferimento evidente è per la pubblicità della Coca-Cola), il vero Babbo Natale, quello della tradizione scandinava, si presenta come una specie di orco munito di gigantesche corna e invece di portare regali rapisce i bambini cattivi e se li cucina, dopo averli frustati, dentro grossi pentoloni.

Una versione decisamente più truce e meno benevola, l’ideale per un film dall’impronta decisamente fantasy con leggere virate horror (appena accennate), a dirigere lo sconosciuto Jalmari Helander coadiuvato da un cast di perfetti sconosciuti e da una produzione in gran parte Finlandese.

 

Onni Tommila

Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale (2010): Onni Tommila

 

 

Siamo nell' approssimarsi del Natale e il vasto territorio ai piedi del monte Korvantunturi (Lapponia) viene sconvolto dalla presenza di una misteriosa compagnia mineraria, trivellazioni, scavi, dinamite, il patrono della spedizione è infatti convinto che nelle viscere della montagna si nasconda una scoperta sensazionale, la tomba del leggendario Babbo Natale.

Film natalizio decisamente alternativo questo Rare Exports, che sviluppa un’idea divertente e lo fa con giusto piglio visivo e buona costruzione narrativa, la prima parte della pellicola è veramente sorprendente, ben resa l’ambientazione polare e la desolazione dei luoghi, ottima la caratterizzazione dei personaggi, in particolare del piccolo Pietari e di suo padre, il regista si prende tutto il tempo necessario per curare il rapporto tra i due e per portare avanti un climax di attesa e suspense, condendo il tutto con pizzico di ironia.

Una strizzata d’occhio a La cosa di Carpenter e una più convinta al cinema di Joe Dante ma soprattutto di sua maestà Steven Spielberg, Helander non si inventa niente ma dimostra di aver ben assimilato i dettami dei maestri americani, in più il plot (scritto dallo stesso regista a quattro mani con il fratello) sembra sufficientemente solido per reggere l’intero progetto, che fondamentalmente si propone come una giocosa e alternativa rivisitazione del mito di Santa Claus e dell’atmosfera natalizia.

 

Peeter Jakobi

Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale (2010): Peeter Jakobi

 

 

Certo nella seconda parte la facile virata action lo penalizza un po’, come sovente accade in film di questo tipo l’attesa creata abilmente trova una troppo sbrigativa soluzione, il chè non sarebbe di per se un male, basta che non si esageri con i buoni sentimenti, cosa che invece avviene in questo caso.

Ora bisogna capirsi, perché a visione conclusa il film di Helander si presenta come un opera dalla doppia anima, in un ottica più seriosa e matura la prima parte da grandi soddisfazioni, nella seconda invece si predilige un tocco più leggero e spensierato, da favola nera ma pur sempre favola, è soprattutto in questo frangente che il richiamo allo Spielberg più classico degli esordi si fa più evidente.

Probabilmente è questa la reale dimensione della pellicola, Helander gira un film “horror” per bambini, che inquieta e alimenta una buona tensione ma senza mai esagerare, che mette paura senza ricorrere a scene violente o spargimenti di sangue, in definitiva una pellicola dalla tematica curiosa che punta a far breccia nel cuore di grandi e piccini.

Personalmente avrei preferito un approccio diverso, più improntato verso l’horror puro, ne poteva uscire un film davvero originale e cattivo, cosi resta invece un esperimento ben riuscito ma forse non pienamente sfruttato.

Finale divertente che strizza l’occhio alla commedia, visto in originale con sottotitoli.

Voto: 6.5

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