Regia di Simon West vedi scheda film
Altro giro, altro remake! Questa volta è il turno di "Professione assassino", dignitoso film di genere con Charles Bronson girato negli anni '70. Tirato a lucido e messo in scena secondo gli standard dell'action moderno, il film di Simon West non è altro che l'ennesimo - trascurabile - tassello atto a consacrare l'ascesa di Jason Statham fra le fila delle stars dure da uccidere. Raccolto l'invito/eredità lasciatagli da Stallone & Co. attraverso il progetto Expendables, il Nostro continua a sfornare pellicole in cui poter fare bella mostra d'indubbie capacità atletiche a discapito però di qualsiasi velleità interpretativa. Tutto nella norma, anzi, in presenza di un partner portato per l'esagerazione come Ben Foster, l'impassibilità di Statham funge quasi da compensazione creando una sorta di equilibrio funzionale al soggetto che vede il killer esperto e solitario mettersi a confronto con un giovane ed instabile apprendista. Il ritmo c'è, la prevedibilità pure. Tolta la fugace apparizione del mitico Donald Sutherland, tutto procede senza il minimo barlume d'ironia. Va bene che non tutti possono avere i guizzi di Rodriguez ("Machete" docet) ma ricordiamoci che quindici anni prima West dirigeva una perla di genere come "Con Air". Quando si dice: "S'è rovinato col crescere".
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