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Carnage

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Carnage

di Paul Hackett
6 stelle

Un fatto grave, ma tutto sommato banale (la lite tra due ragazzini con uno che ci rimette gli incisivi), costringe due coppie di genitori ad incontrarsi per discutere dello spiacevole episodio: nell'unità di tempo (un'ora e un quarto circa) e di luogo (l'appartamento di una delle due coppie), due uomini e due donne, progressivamente, abbandoneranno i toni pacati e concilianti, fino a mettere a nudo tutta la loro rabbia e le loro frustrazioni. Partendo da una piece teatrale della franco-persiana Yasmina Reza ("Il dio del massacro"), Roman Polanski mette abilmente in scena quattro caratteri contrapposti che si scontrano e confliggono in un crescendo parossistico di pathos e tensione, demolendo letteralmente le regole perbenistiche della buona educazione, del politicamente corretto e della civile convivenza, fino a regredire totalmente in una spirale di rabbia e frustrazione nella quale ciascuno finisce per tirare fuori il proprio peggio. La prima parte è un capolavoro, con una tensione serpeggiante che inesorabilmente sale e prende alla gola, in attesa dell'esplosione che si percepisce imminente... poi, progressivamente, il gioco, tirato per le lunghe, perde la propria forza e il meccanismo narrativo appare finalmente troppo forzato per essere davvero credibile, con i comportamenti dei quattro protagonisti che somigliano sempre più ad un perfettissimo ed oliato gioco ad incastri (i continui ritorni nell'appartamento quando sembra che non ci sia più niente da dire, i dialoghi spesso strutturati come dei brevi monologhi nei quali nessuno, in maniera assai poco realistica, si azzarda ad interrompere o ad accavallarsi su chi sta parlando, i frequenti ribaltamenti di ruoli, con personaggi che si scontrano violentemente per poi, inesplicabilmente, allearsi pochi secondi dopo). Anche il finale, nonostante l'ironia, non convince particolarmente, comunicando l'impressione che, dopo tanto berciare e scalmanarsi, la classica montagna abbia partorito il proverbiale topolino (pardon... criceto). Resta, infine, la perplessità che accompagna qualsiasi pellicola tratta da una piece teatrale: il cinema è cinema, il teatro è teatro (checché ne dica Mauro Gervasini nella sua recensione al film, impregnata di coinvolgente entusiasmo) e non sempre i due linguaggi possono essere compatibili. "Carnage" offre sicuramente una gara di bravura sopraffina di quattro eccezionali attori (tra i quali è davvero difficile scegliere il migliore, probabilmente se la giocano la Winslet e la Foster) e lo sguardo beffardo e cinico di un grande maestro come Roman Polanski, ma paga inevitabilmente dazio ad una messa in scena troppo cupa e claustrofobica e ad un meccanismo narrativo che appare troppo forzato, "calcolato" e (lo vogliamo dire?) teatrale. Peccato... per quanto mi riguarda il mio giudizio non va oltre le tre stelle.

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