Espandi menu
cerca
Carnage

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mc 5

mc 5

Iscritto dal 9 settembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 1
  • Recensioni 1059
  • Playlist 57
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Carnage

di mc 5
10 stelle

Film cupo ma impregnato d'acre umorismo intinto nel vetriolo. Brillante ma al contempo tragico. Un microdramma da camera la cui liturgia scenica sfiora la perfezione, e la cui rappresentazione (di stampo evidentemente teatrale) raggiunge livelli di parossismo talmente intensi da richiamare l'idea di un piccolo capolavoro. La vicenda è ormai nota a tutti. Due famiglie della borghesia media americana si ritrovano ad un appuntamento in un appartamento di Brooklyn per definire i dettagli circa la risoluzione pacifica di un evento che proprio pacifico non è stato. I figli adolescenti di queste due coppie hanno avuto uno scontro fisico e uno dei due ragazzini ne è uscito con un paio di denti in meno. Un evento tutto sommato banale, un diverbio tra ragazzini, ma che diventa pretesto per scatenare (nei rispettivi genitori) un'apocalisse dei peggiori sentimenti umani. Dopo un iniziale breve scambio di convenevoli, infatti, assistiamo (i tempi di questo percorso sono dosati con sapienza) ad un progressivo dilagare di tutta la gamma della negatività umana. Odio, supponenza, invidia, crudeltà, cinismo, umiliazione, perfidia. Il tutto gestito attraverso un tripudio di occhiatacce, visi deformati dall'aggressività e dal sarcasmo più disumano, piccoli gesti di improvvisa disperata violenza, in un cammino che porterà lo spettatore, allibito dalla potenza teatrale di tale commedia umana, verso un sottofinale carico di estrema elettricità, destinata però ad implodere nell'immagine paciosa, e dunque grottesca, di un criceto che se la ride, libero e felice, dell'assoluta idiozia degli esseri umani. Evidente rappresentazione metaforica della triste deriva di un'umanità votata al conflitto, all'infelicità e alla cieca difesa del proprio status sociale, questa indovinata pièce teatrale adattata per il grande schermo (firmata da Yasmina Reza), assume sotto i nostri occhi i contorni concreti di una durissima requisitoria che va a stanare e a massacrare tutta l'ipocrita eleganza formale e il teatrino di valori consolidati di queste due virtuose famiglie borghesi. Per quanto mi riguarda, la visione si è rivelata sconvolgente soprattutto nell'assistere a quattro performance assolutamente degne (ciascuna) di un Oscar. Un delirio di puro talento che consacra Jodie Foster, John C.Reilly, Cristoph Waltz e Kate Winslet, nell'olimpo degli interpreti più brillanti di Hollywood. Tra quei quattro volti trasfigurati nell'enfasi della recitazione, ho avuto anch'io le mie preferenze, come è umano che sia, ma mi sono imposto di non rivelarle in questa sede: sarebbe come fare un torto a qualcuno di questi quattro immensi performers. Oltretutto il mio lato cinefilo è ampiamente compiaciuto nel vedere (anche se per un tempo prevedibilmente breve) stazionare nelle posizioni alte del nostro box office un'opera di tale finezza ed intensità. Quanto all'artefice, che intuiamo muoversi sornione dietro la macchina da presa, non intendo dilungarmi in un eccesso di lodi e complimenti, che pure sarebbero più che meritati. Mi limito ad esprimere un semplice pensiero. Che Dio ci conservi il Maestro Roman Polanski. E che ce lo conservi LIBERO. Libero di realizzare decine di altri capolavori come questo. E allora....evviva il buon Cinema. Evviva i suoi Maestri.
Voto: 10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati