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Il mondo dei robot

Regia di Michael Crichton vedi scheda film

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La recensione su Il mondo dei robot

di Baliverna
8 stelle

Suggestivo questo film, di quel tipo che rimane impresso. Il merito va alle molte idee interessanti e mai banali e alla conduzione sicura da parte del regista, che non ha quella fretta e quella superficialità così frequenti oggi. Crichton non teme neppure di girare il lungo inseguimento finale senza dialoghi e con numerosi silenzi, perché sa che, se la tensione è buona, in quel momento il resto non serve. L'idea delle macchine che si ribellano all'uomo è di sicuro presente ma non è nuova, e forse non è neppure la principale del film. Io vi ho visto in filigrana un ammonimento contro la pretesa, tutta moderna, di controllare e dominare apparecchiature di per sé rischiose e con molte incognite; pretesa ancor più spavalda se esercitata su macchine non neccessarie, ma che devono solo far divertire dei ricconi annoiati dalla vita. E' interessante anche notare la progressione della ribellione: prima i robot sono solo un po' pericolosi, poi il serprente morsica anche se non ha il veleno, la servetta rifiuta la seduzione e schiaffeggia il cliente, quindi il guerriero medievale e il pistolero impazziscono e iniziano a uccidere senza motivo...
Inoltre, si può osservare come in questo parco dei divertimenti ognuno dia espressione della parte peggiore di sé, o dei peggiori vizi umani. I due amici vanno quasi subito dalle prositute (che sanno essere dei robot), l'altro ospite si diverte a fare lo sceriffo dittatore e a pavoneggiarsi davanti ai paesani, e l'uccidere sembra comunque produrre un sottile piacere, quasi che lo si farebbe volentieri anche nel mondo reale se solo si potesse...
Il personaggio di Yul Brinner è un sicuro precursore di Terminator; c'è qualche differenza nelle motivazioni, ma il personaggio è quello, e anche la tecnica nell'uccidere.
Le sequenze dei robot distesi sui lettini per le riparazioni ricordano da vicino certe scene di "Coma profondo" dello stesso Crichton, dove lì si trattava di persone in coma indotto. Secondo me - rilevo - vi è un buchetto di sceneggiatura quando si vedono i tecnici morti sulle apparecchiature di controllo, perché non  viene spiegato come è successo.
In ogni caso è un bel film, molto coinvolgente, con un'ambientazione efficace e originale (si pensi anche al passaggio dal mondo del west a quello romano), che ha molto da dire anche oggi, dove l'uomo ancor più superbo pensa con la scienza di dominare e controllare la realtà, senza rischi e senza incongite.

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