Regia di Michael Crichton vedi scheda film
Esordio cinematografico del romanziere Michael Crichton, un visionario fanta-western apocalittico ambientato interamente in un parco divertimenti del futuro, una super-Disneyland del 2000 popolata da robot e divisa in tre universi tematici (l'antica Roma, il Medioevo e il Far West), in cui turisti danarosi trascorrono suggestive vacanze. Il monito di Crichton sulla paura per il progresso scientifico si manifesta violentemente quando tutti i robot del parco sfuggono al controllo dei tecnici della centrale operativa iniziando ad attaccare gli esseri umani: la suspense e la tensione latenti sin dall'inizio esplodono in tutta la loro drammaticità trascinando vorticosamente il film fino al convulso finale. Spettacolare e sicuramente coinvolgente, Il mondo dei robot soffre, però, l'eccessiva convenzionalità drammaturgica di una messinscena senza dubbio efficace ma priva di impennate e virtuosismi, se si escludono i trucchi e le magie degli effetti speciali (è, tra l'altro, il primo film ad utilizzare immagini digitalizzate al computer) e le performance dell'ottimo cast, tra cui si segnalano, oltre a Yul Brynner, che tratteggia con ipnotiche e meccaniche movenze un personaggio inquietante e suggestivo, a cui John Carpenter dichiarerà di essersi ispirato per il suo Michael Myers di Halloween, le prove di James Brolin, Richard Benjamin, Dick Van Patten e Steve Franken. Avrà un sequel cinematografico (Futureworld - 2000 anni nel futuro, di Richard T. Heffron) e una successiva serie Tv in cinque episodi nel 1980 (Beyond Westworld, in Italia Alle soglie del futuro), con Ted Post, Paul Stanley e Don Weis tra i registi.
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