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Sete da vampira

Regia di Roger A. Fratter vedi scheda film

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Gunny84

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sete da vampira

di Gunny84
7 stelle

Sono un estimatore della filmografia di Roger Fratter, ed essendo un appassionato e assetato di cinema indie, non potevo di certo perdermi questo “Sete da Vampira” il suo lungometraggio d’esordio e che già da questa sua opera gioca molto bene le sue carte “artistiche” e mostrando al pubblico già da qui, le sue indubbie qualità e suoi marchi di fabbrica, in primis le belle e succinte donne che con la loro bellezza e il loro fascino catturano sin da subito lo spettatore.

Di questo regista bergamasco ho visionato fino ad oggi metà della sua filmografia, purtroppo però non in maniera cronologica, quindi essendo il sesto film che visiono, non lo posso assolutamente paragonare ad altri suoi film del calibro “Flesh evil: il male nella carne” oppure “Mimesis”, (che sono qualitativamente e oggettivamente migliori su tutto), si insomma non avendo seguito la sua evoluzione cinematografica ed essendo abituato a ben altro, questo “Sete da vampira” non rientra tra i miei preferiti ma….ciò non toglie che il film è piacevole e scorre bene.

Innanzitutto questa pellicola, è da considerarsi una rarità per il genere che tratta, il 1998 cinematograficamente parlando qui in Italia fu un’annata sterile in ambito horror/thriller ecc… (oggi invece questo genere di film li fanno tutti), e per essere un prodotto indie e con un basso budget, omaggia fedelmente i vecchi gothic movie anni settanta. Da considerarsi un tardo gothic movie? No, lo reputo piuttosto una rivisitazione abbastanza riuscita e che cattura a suo modo le atmosfere e la magia di un decennio (cinematograficamente parlando) indimenticabile.

Ho dato sette a questo film di Fratter, e questo voto è dettato perché il film a mio avviso risulta buono, con i suoi pregi e i suoi difetti.

La trama non banale, abbraccia varie branchie come il thriller e l’horror, e con un lato mistery che si dipana via via e cosa non poco importante, ha contorni ben marcati di “romance” con degli spruzzi di poesia e onirismo

Gli effetti video sono buoni, non c’è un elevato tasso di gore (a differenza di Anabolyzer per esempio), e le ambientazioni sono quelle che praticamente aggiungono parecchi punti e fanno guadagnare il sette, ovvero il voto che ho citato poc’anzi, e li….il regista ha saputo sfruttare degnamente le location, due su tutte:

1) il castello della vampira, davvero suggestivo e dando allo spettatore un senso di ancestralità e di atmosfera unica.

2) Il luogo d’incontro tra Marco Spaccesi e Virginia Thompson, una location all’aperto e con tanto di nebbia assolutamente vera, e qui…beh il regista è stato fortunato nel saper sfruttare le condizioni meteo di quella giornata di riprese.

Ovviamente tutto le altre location non sono da meno…

Parlando degli attori, nulla dire, sicuramente quasi tutti alla loro prima apparizione e interpretazione, se la cavano egregiamente, le loro movenze appaiono abbastanza naturali, e la loro recitazione non è male….merito anche di un buon doppiaggio che li favorisce non poco.

Di tutto il cast, primeggia senz’altro la protagonista, ovvero la vampira Carmilla, interpreta da Elisabetta Principe, che ha il ruolo praticamente cucito addosso, cattiva e spietata, ma allo stesso tempo bellissima, sensuale e affascinante e che ricorda vagamente azzardando un paragone, alla vampira Rayne, la vampira della trilogia di Uwe Boll.

Lo spettatore resta come ipnotizzato da questo personaggio, che come ripeto sebbene negativo, esercita una grande attrazione.

Da segnalare anche le musiche, aderenti al contesto e molto evocative, si…mi piacciono molto, le musiche sono molto importanti quando si realizza film di questo calibro e fortunatamente risultano giuste.

“Sete da vampira” presenta comunque delle pecche, abbiamo inquadrature a volte tediose e lunghe ed errorini quà e là, ad esempio la lotta tra Marco e lo sciancato e fedelissimo custode Samuel, sebbene realizzata benino, quest’ultimo personaggio appare meno zoppo di quanto possa sembrare…lo si vede zoppicare lentamente per tutto il film, ma nella lotta riesce ad essere stranamente veloce.

In conclusione nonostante il prodotto non sia eccelso, ne consiglio la visione. Il film all’epoca non uscii al cinema ma direttamente in VHS per il mercato Home Video, mentre adesso per chi fosse interessato c’è la versione DVD, curata dal regista stesso, pieno di extra interessanti, tra cui un suo imperdibile e unico cortometraggio disponibile dei 250 corti realizzati prima (e ancora ahimè inediti), ovvero Snuff, un piccolo film in cui il regista si ispira ai lavori di Joe D’Amato, molto interessante e per l’epoca in cui fu realizzato (sempre nel 1998) risulta inedito e “particolare” rispetto a ciò che veniva realizzato negli anni 90.

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