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La ragazzina

Regia di Mario Imperoli vedi scheda film

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La recensione su La ragazzina

di undying
7 stelle

Primo esemplare di pellicola significativamente interpretata dalla Guida qui causa di un certo contrasto tra il solare sorriso, l'apparente spensieratezza della protagonista e il suo tormento interiore. Dirige il pessimista Imperoli, regista che tornerà anche l'anno successivo (con Blue jeans) a trattare un argomento molto simile.

 

Monica (Gloria Guida), sedicenne cresciuta in un mondo borghese dove il padre  (assente per lavoro) è una figura puramente simbolica, sta per sbocciare sessualmente e vive, in maniera piuttosto confusa, diverse storie d'amore senza mai giungere alla completezza: prima con Leo (Gianluigi Chirizzi), inaffidabile compagno di liceo, poi con il maturo avvocato Massimo (Paolo Carlini), sempre alla ricerca di avventure a discapito della pur giovane e bella moglie Sandra (Colette Descombes). Finirà per concedersi alla persona sbagliata, il professor Bruno: che saprà cogliere il fugace attimo del piacere, per tornare alla normalità prediligendo la più adatta moglie dell'avvocato. 

 

Gloria Guida

La ragazzina (1974): Gloria Guida

 

La ragazzina (sedicenne) del titolo è talmente graziosa che genera, tra i compagni di scuola e, non di meno, tra gli insegnanti, una certa rivalità, dettata dal desiderio di poterne entrare in "buona grazia". Al di là dell'acerba e genuina bellezza della Guida, qua allo zenit della forma fisica, il lavoro di Imperoli non rifugge dal dramma, ben espresso in un finale con risvolti dalle tinte "maledette". Il film, pur modesto, ha inoltre il pregio di "codificare" e lanciare (e a suo modo segnare) il ruolo che poi la bella attrice sarà costretta a ricoprire, ex novo, in rapida successione.

 

Gloria Guida

La ragazzina (1974): Gloria Guida

 

Come cifra stilistica di Imperoli sta di sottofondo un velo di malinconica afflizione, evocata da dialoghi talvolta pessimisti e da una colonna sonora romantica e bellissima, opera di Nico Fidenco ed eseguita dal complesso La rosa dei venti (oltre all'emozionante motivo principale è da segnalare il malinconico Sandra's dream).

La pellicola si apre con la bellissima  (e bravissima), Gloria Guida in corsa su una spiaggia, ma la bellezza dei sui sedici anni è destinata, in un percorso psicologicamente declinante verso il malessere, a lasciare il posto -nel finale- ad un cimitero: quello attraversato da una ex "ragazzina" ferita nei sentimenti ma pronta a rialzarsi e correre, pronta a cercare la felicità avvantaggiata dalla sua splendida età. Perché 16 anni, come in un battere d'ali, o uno schioccare di dita, o un battito di ciglia se ne vanno, per tutti, velocemente e non tornano più, mai più.

Imperoli riempie il film di momenti significativi, spezza la tristezza di fondo con attimi di illusoria gioia tipo quando Monica, giocando con i suoi magnifici capezzoli, muove il seno davanti allo specchio ed il motivo fischiato (Monica's mirror) sottolinea un momento di spensierata e precaria felicità. O quando corre apparentemente sorridente lungo le vie della città con una gonna mini, che più mini non si può, che mette in risalto mutandine colorate. Mutandine talvolta rimosse, come nel sadico scherzo che i compagni di scuola gli riservano nel giorno del compleanno, obbligandola poi a ballare senza l'intimo in mezzo agli ospiti invitati alla festa.

 

Gloria Guida

La ragazzina (1974): Gloria Guida

 

Anche alla più matura Sandra (l'altrettanto graziosa Colette Descombes) è riservato un ulteriore momento di serenità quando si rende conto di essere spiata mentre completamente nuda esce dalla piscina. Spiata, guardata, osservata e, soprattutto, desiderata sessualmente dal nuovo ospite, che lo stesso marito ha collocato in mansarda: il professor Bruno.

Pur essendo tutti i protagonisti, chi più chi meno, vinti e mai vincitori, è però la figura di Massimo (un bravissimo Paolo Carlini), avvocato di grido e spietato nella sua attività di compravendita, quella che più di tutte paga salato il conto alla vita: uomo di mezza età, irrazionalmente attratto da una sedicenne per la quale arriva a rendere l'anima al Diavolo.

Dopo questo esemplare primo capitolo vivacizzato dalla Guida, un'attrice (a quando una meritata rivalutazione delle sue interpretazioni?) che ben si presta in ruoli destinati ad un finale spesso tragico (citiamo al volo La novizia o Avere vent'anni), Imperoli tornerà sul tema l'anno seguente in un film, altrettanto riuscito, altrettanto significativo e dalle atmosfere molto simili (Blue jeans).

 

Lilli Carati, Gloria Guida

Avere vent'anni (1978): Lilli Carati, Gloria Guida

 

Curiosità 

Silvio Amadio, lo stesso anno (1974), dirige la Guida in un film facilmente confondibile con questo per via di un titolo simile: La minorenne.

Gloria Guida e Gialuigi Chirizzi si ritroveranno sul set anche nei successivi Blu jeans e Scandalo in famiglia.

 

Gloria Guida

La ragazzina (1974): Gloria Guida

 

Citazioni da La ragazzina

"La felicità è una forma di sicurezza addormentata, molto diversa dalla gioia... e in lei non c'è gioia."

(Il professor Bruno in risposta ad una domanda di Monica)

"(La cosa più importante nella vita) è non sbagliare una scelta. Sapere quello che si vuole e ottenerlo. A volte è a portata di mano, ma non ce ne accorgiamo e non capita più".

(Massimo, l'avvocato)

 

Gloria Guida

La ragazzina (1974): Gloria Guida

 

Distribuito in dvd grazie alla Minerva/Dynit in una edizione appena sufficiente con il film proposto nel formato 1.85:1 e traccia audio con lieve fruscio di fondo (nulla di fastidioso ma presente).

Purtroppo la durata di 79 minuti lascia intendere trattarsi della versione cut.

 

scena

La ragazzina (1974): scena

 

Colonna sonora (cliccate sul titolo per aprire il video su YouTube) 

Motivo principale  (titoli di testa e coda)

Monica's mirror (Monica gioca allo specchio)

Sandra's dream

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