L’amore fra due figli di contadini è impedito dal padre di lei, che la vorrebbe dare in sposa a un pretendente benestante; la ragazza allora fugge e trova rifugio nel podere della famiglia del ragazzo. Ci si mette di mezzo anche il vicario locale, che riesce a sbrogliare piano piano la matassa.
Ultima opera 'minore' di Dreyer prima della realizzazione del capolavoro “Giovanna d'Arco”. Storia solidamente costruita ma che va parare in ultima analisi nel terreno del volemose bene.
Secondo film norvegese per Carl Theodor Dreyer dopo "La vedova del pastore". Probabilmente un'opera minore nella sua ricca filmografia, ma questa versione nordica di un amore contrastato, quasi alla "Romeo e Giulietta", merita di essere riscoperta almeno dagli ammiratori del regista, fra cui mi inserisco anche io. Tore è un contadino volenteroso ma povero che ama Berit, da lei ricambiato; al… leggi tutto
Unico film realizzato in Norvegia, Paese che negli anni '20 non poteva certo offrire condizioni di lavoro pari a quelle della Francia o della patria Danimarca, dal cineasta Carl Theodor Dreyer. Questo “La fidanzata di Glomdal” rappresenterà anche l'ultimo suo lavoro 'minore' prima della realizzazione, due anni più tardi del capolavoro assoluto “La passione di… leggi tutto
Unico film realizzato in Norvegia, Paese che negli anni '20 non poteva certo offrire condizioni di lavoro pari a quelle della Francia o della patria Danimarca, dal cineasta Carl Theodor Dreyer. Questo “La fidanzata di Glomdal” rappresenterà anche l'ultimo suo lavoro 'minore' prima della realizzazione, due anni più tardi del capolavoro assoluto “La passione di…
Secondo film norvegese per Carl Theodor Dreyer dopo "La vedova del pastore". Probabilmente un'opera minore nella sua ricca filmografia, ma questa versione nordica di un amore contrastato, quasi alla "Romeo e Giulietta", merita di essere riscoperta almeno dagli ammiratori del regista, fra cui mi inserisco anche io. Tore è un contadino volenteroso ma povero che ama Berit, da lei ricambiato; al…
Uno dei primi lavori firmati da Dreyer, che cura anche la sceneggiatura, tratta da un testo di Jacob Breda Bull, autore norvegese a cavallo fra Ottocento e Novecento. Il regista danese veniva dal suo primo successo effettivo, cioè Il padrone di casa (anche L’angelo del focolare, 1925), ed ancora si permetteva una produzione a cadenza ravvicinata; negli anni successivi…
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Ultima opera 'minore' di Dreyer prima della realizzazione del capolavoro “Giovanna d'Arco”. Storia solidamente costruita ma che va parare in ultima analisi nel terreno del volemose bene.
leggi la recensione completa di marcopolo30