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Cinque dita di violenza

Regia di Chang-hwa Jeong vedi scheda film

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Neve Che Vola

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cinque dita di violenza

di Neve Che Vola
8 stelle

Solo due parole mie (altre sono di riporto) su questo famoso gong-fu movie prediletto (addirittura nei primi dieci della sua lista personale) da Quentin Tarantino.

 

Non fu - come riporta Riccardo Esposito nel suo Il cinema del kung-fu (Fanucci) - una produzione speciale, ma uno dei tanti Shaw Brothers dell'epoca, non entrò neppure nella classifica dei "dieci maggiori incassi dell'anno" (Top Ten Grossing Hong Kong Films), incassando meno di un milione di dollari hongkonghesi (ben diverso fu, naturlmnte, l'esito commericale del film in Occidente [...]) Inizialmente, il film venne pubblicizzato con la frase di lancio "i più fortunati morivano subito" e l'affisso raffigurante un uomo scaraventato contro un muro dalla violenza di un pugno.

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Ma appena i distributori si resero conto che la gente andava a vedere il film quasi esclusivamente per vedere la sequenza in cui a un personaggio venivano estratti gli occhi dalle orbite, sostituirono quel manifesto con un secondo che mostrava una mano aperta contenente due occhi umani.

 

Le recensioni furono in Italia piuttosto tiepide (sui quotidiani) o decisamente negative (in particolare nei settimanali e sulle riviste di cinema). (...)

Cinque dita di violenza è una pellicola anonima, pregna di luoghi comuni, inquadrature chiaramente "teatrali" e i soliti ruoli ben definiti, diremo manicheisticamente: i buoni da una parte, i cattivi dall'altra. In poche parole, l'ultracelebrato Cinque dita di violenza è, a nostro giudizio, un'opera inferiore, di scarsissimo interesse.

 

Secondo me, è invece un film un po' sopra la media del genere, aiutato da interpreti adatti al ruolo (Lo Lieh è forse il mio attore del genere preferito) e con un buon senso del ritmo. La colonna sonora ricalca idee già udite (ma non saprei dir dove, una sembra Love Story, quella per le scene melodrammatiche), lasciando perdere la musica di Ironside che prelude ai climax violenti.

 

Almeno due le scene prese spudoratamente al western: Alan Ladd, in Il cavaliere della valle solitaria (1952) rifiuta uno scontro a pugni, sotto gli occhi di uno dei coloni, che riporterà a Van Heflin il giudizio è un codardo. Qui il colono è sostituito da un compagno di scuola. Da Quaranta pistole (1957) c'è invece l'inquadratura dei piedi che avanzano alternati non col primissimo piano degli occhi, ma con un semplice primo piano di Lo Lieh.

 

Io guarderei con occhio più umano che critico a queste produzioni: c'è una bella differenza di guadagno da parte degli attori ed altri valori di produzione tra uno Shaw Brothers (come ci racconta Lo Lieh poco oltre) e un Columbia o uno Warner Bros. Sempre nel libro di Esposito, sta scritto:

 

Run Run Shaw può essere considerato uno dei più grandi sfruttatori di attori e tecnici cinematografici di tutta la storia del cinema: i suoi attori venivano pagati pochissimo ed erano costretti a girare più a film alla volta, nei ruoli più diversi; oltretutto, non si poteva neppure dire che facessero "carriera": in fatti, capitava spesso che un attore interpretasse un ruolo di leader in un primo film e finisse a fare un servo o uno scagnozzo qualsiasi nel film successivo. Anche gli sceneggiatori e i registi erano sfruttati, costretti a scrivere o a dirigere un film dopo l'altro; in queste condizioni, ben pochi riuscirono a mettere nelle loro opere qualcosa di personale, limitandosi a ripetere meccanicamente dei cliché. (...) Poi, quando nel 1972 egli riuscì a vedendere all'americana Warner Brothers uno di questi film (Cinque dita di violenza), Run Run cominciò a produrli quasi esclusivamente per il mercato occidentale. Non gli pareva neppure vero! Gli occidentali impazzivano per quello che lui considerava (e in parte erano) emerite schifezze.

 

Tuttavia, guardandone molti come faccio io, ogni tanto si ha la fortuna di imbattersi in una buona storia pregevolmente realizzata, come The Lady Hermit (1971) di Ho Meng-hua con Cheng Pei-pei,

 

http://1.bp.blogspot.com/-hDZDG6Pe7-E/U95zcRJbixI/AAAAAAAABJs/d3DZ0lplkM4/s1600/ladyhermit02+copy.jpg

Cheng Pei-pei in The Lady Hermit

 

finora il mio wuxia preferito insieme a The Jade Raksha (1968), di nuovo di Ho Meng-hua e sempre con Cheng Pei-pei) e Lady of the Law (1975) con Shih-Szu. In realtà, mi sostiene nell'impresa di vederne molti, a volte anche ardua data l'ingenuità di molte situazioni, la compagnia delle belle attrici cinesi che spesso interpretano il genere (erano quasi sempre donne gli eroi dei film cinesi) come le due appena citate, come fossero esercizi di stile femminile. Sia pure nel genere wuxia (cappa e spada), Cheng Pei-pei faceva il cavaliere errante o l'agente imperiale (Le implacabili lame di Rondine d'Oro / Come Drink With Me è del 1966) ben prima che Bruce Lee cominciasse a spaccar teste ai cattivi sui nostri schermi. Posso ben considerarmi un urlo venuto dalla Cina anch'io, se ho avuto il coraggio di vedere fino in fondo film con soli uomini quasi sempre intenti a suonarsele come Crippled Avengers!

Diamo dunque la parola all'interprete del film, l'indonesiano Lo Lieh:

 

Credo di aver interpretato cinquanta di questi film. A volte, due contemporaneamente. E a volte tre. Girarne tre insieme è una cosa tremenda perchè bisogna correre da uno studio all'altro e cambiare alla svelta il trucco, i vestiti. Finisce che non ti ricordi più quale personaggio stai interpretando e fai una gran confusione. Ma il signor Shaw (Run Run - N.d.A.) vuole così. Lui vuole che noi attori si stia sempre a disposizione. (...) Vivo qui dentro gli studios. Il signor Shaw mi ha dato un appartamento composto da una camera da letto, un soggiorno, un cucinino, un'altra piccola stanza. Non è grande, considerando che devo abitarci con la moglie, il figlio, la suocera e la donna che pulisce. (...) Non gudagno male. Anzi, sono pagato più di qualunque altro attore qui dentro. Circa 10.000 dollari di Hong Kong al mese, cioè circa un milione di lire. (...) Ho letto che in Occidente ci sono attori che guadagnano anche cento milioni per film. Pensa! (...)

 

Lo Lieh assistito dalla brava cantante girovaga Huang Chin-Feng.

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