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L'alba del pianeta delle scimmie

Regia di Rupert Wyatt vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'alba del pianeta delle scimmie

di Pimentella
6 stelle

'Voi uomini l'avete distrutta! Maledetti, maledetti per l'eternità, tutti!' George Taylor. Il Pianeta delle scimmie...

Sicuramente non esperta della serie cinematografica inaugurata dal Pianeta delle scimmie nel 1968,ma ho vivo in me il ricordo di quel film presentatomi da mio padre poco più che una bambina...mi colpì, mi avvinse.

Quel viaggio spaziale alla ricerca di un nuovo mondo possibile, l'ibernazione, quell'idea di poter vivere oltre ogni tempo...l'ignoto, la scoperta dell'altro diverso eppure tanto simile a noi...fascinazioni,forse, rese ancora più ammalianti data la mia giovane età.

Le scimmie avevano ora il primato e vedevo giusto tutto questo,naturale...l'uomo con la sua arroganza e prepotenza non aveva avuto la meglio stavolta!

 

L'Alba del pianeta delle scimmie diretto da Rupert Waytt nel 2011 si riallaccia all'opera di Shaffner volendone costituire il prequel.

Narrativamente parlando, possiamo riscontrare una coerenza tematica oltre che cronologica. Nel Pianeta delle scimmie, il cosmonauta George Taylor scopre sul suo calendario di bordo di trovarsi nell'anno 3978...qui, nell'Alba, si narra appunto la causa, i fatti antecedenti ...ci troviamo,praticamente, una decina d'anni prima del grande scontro finale ,che avverrà tra le scimmie, guidate da Cesare, e un piccolo gruppo di esseri umani sopravvissuti al virus ALZ-113 ( Apes Revolution: il pianeta delle scimmie. Matt Reeves. 2014).

Fin qui ci siamo...ma per il resto questo film è un po' piatto.

L'uso della tecnologia non si accompagna ad un particolare estro creativo(Si pensi ad Avatar,tutt'altra storia!), il risultato non è niente di spettacolare...Così i movimenti delle scimmie a tratti un po' meccanici, scene e paesaggi scontatini... 

Bravo Andy Serkis, meno James Franco (ha fatto di meglio!).

Lasciano il segno gli occhi di Cesare, la sua sofferenza, il suo essere simbolo di un'umanità mai esistita, la sua dignità.

Questo ricorderò di questo film, l'ennesima conferma di appartenere alla razza sbagliata.

 

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