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Andromeda

Regia di Robert Wise vedi scheda film

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La recensione su Andromeda

di munnyedwards
6 stelle

Robert Wise ha attraversato con successo più di 80 anni di cinema americano, facchino alla RKO, tecnico del suono, montatore, regista e produttore, volendo individuare uno start point possiamo dire che la sua vera carriera inizia nel ‘41 con il montaggio di Quarto potere (subito Nomination agli Oscar) e finisce nel 2000 con il film per la TV Tempesta d’estate interpretato da Peter Falk, nel bel mezzo di questi estremi una moltitudine di opere di stampo assai diverso, pellicole che in gran parte hanno lasciato un segno importante nella storia del cinema facendo di Wise una delle personalità più influenti di Hollywood.

Fin dagli esordi il regista ha dimostrato di sapersi muovere con grande perizia nei territori del cinema di genere, thriller, noir, horror, fantascienza, western, musical...per lui ha sempre fatto poca differenza, basta citare titoli come La Iena, Perfido inganno, Sangue sulla luna, Ultimatum alla terra, Strategia di una rapina, Gli Invasati, Tutti insieme appassionatamente, West Side Story, Star Trek - The Motion Picture e appunto Andromeda.

 

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Un satellite governativo precipita in un piccolo villaggio dello Utah, quando la squadra addetta al recupero arriva sul posto si accorge con orrore che tutti gli abitanti sono morti, viene subito attivato un protocollo di sicurezza che prevede l’intervento di medici e scienziati, due membri di questo team, il Dott. Stone (Arthur Hill) e il chirurgo Hall (James Olson) arrivano nella cittadina ormai fantasma e trovano il satellite, scoprono anche che ci sono due sopravvissuti, un vecchio malridotto e un neonato, gli altri sono tutti deceduti a causa di una inspiegabile e quasi immediata coagulazione del sangue.

Satellite e superstiti vengono portati via, la destinazione è un laboratorio sotterraneo ultra-tecnologico e segreto denominato Wildfire, è in questo luogo asettico che gli studiosi dovranno venire a capo della misteriosa epidemia, del gruppo fanno parte anche il Dott. Hutton (David Wayne) e la Dott.ssa Leawitt (Kate Reid).

 

 

Arthur Hill, Kate Reid, David Wayne, James Olson

Andromeda (1971): Arthur Hill, Kate Reid, David Wayne, James Olson

 

 

Tratto dal romanzo omonimo di Michael Crichton e sceneggiato da Nelson Gidding Andromeda Strain (questo il titolo originale) è un film pienamente inserito nel suo periodo storico, figlio di un epoca di grandi stravolgimenti culturali e di un evidente malcontento popolare verso le istituzioni e il governo.

Wise non ha problemi nell’approcciarsi a questo tipo di tematica e per farlo sceglie uno stile quasi documentaristico, una messa in scena di rigorosa asetticità che concede pochissimo allo spettacolo pur mantenendo viva un evidente tensione narrativa, è senza dubbio una scelta coraggiosa che privilegia una dilatazione dei tempi che rischia in alcune circostanze di stoppare il “naturale” flusso drammaturgico.

Si può tranquillamente sostenere che un buon 70% del film non è altro che la messa in scena dei processi di decontaminazione e studio adottati nel laboratorio Wildfire, seguiamo quindi i medici impegnati nel loro lavoro di ricerca e individuazione del batterio killer, il tutto in un contesto scenograficamente affascinate, l’obbiettivo evidente è quello di mostrare come la perfezione di un contesto tecnologicamente avanzato sia comunque fallibile se affidato alle mani (pur esperte) dell’uomo.

 

Arthur Hill, James Olson

Andromeda (1971): Arthur Hill, James Olson

 

Kate Reid

Andromeda (1971): Kate Reid

 

Andromeda è forse uno dei primi film che sviluppa la tematica dell’epidemia, così a memoria mi vengono in mente i precedenti di Rigona (L’ultimo uomo sulla terra - 1963) e di Boris Sagal (1975: Occhi bianchi sul pianeta terra - 1971) entrambi tratti dal romanzo di Matheson Io sono leggenda.

Come detto lo stile scelto da Wise è assai diverso, si va ben oltre una ricercata verosimiglianza, si punta tutto su un vero e proprio realismo formale, questo non impedisce al regista di presentare sequenze affascinanti in grado di tenere lo spettatore con il fiato sospeso, l’arrivo dei due medici nella città piena di cadaveri è reso con notevole maestria tecnica e crescente tensione (azzeccato l’uso non invasivo dello split-screen).

Dall’ingresso nel laboratorio il ritmo cala nettamente, ma il film non smette di alimentare suspense, paranoia e tensione, Wise si attiene ad una rigidità espositiva che richiama la dimensione originaria della storia, ossia quella letteraria, per cui si prende tutto il tempo necessario per presentare i quattro personaggi principali e per inserirli all’interno del complesso Wildfire, la scelta di attori poco noti è certamente voluta e serve a togliere qualsiasi punto di riferimento allo spettatore, che si ritrova così nei meandri di una struttura sotterranea in balia di un minaccia batteriologica invisibile ma letale.

 

scena

Andromeda (1971): scena

 

L’opera di Wise può lasciare insoddisfatta una certa fascia di pubblico, nonostante il tema trattato le sequenze action sono ridotte al minimo e culminano in un finale, questo si, dalla grande carica emotiva, per il resto si assiste ad un film che con freddezza clinica analizza i fallaci limiti umani e tecnologici di fronte ad un evento di straordinaria pericolosità, una storia che resta opera di finzione ma che propone, a distanza di tanti anni, riflessioni molto attuali.

Impressionanti per l’ottima resa le scene con le cavie animali, buona la prova dei quattro attori principali e in particolare di Kate Reid, vanno menzionate perché assolutamente meritate le due Nomination agli Oscar per montaggio e scenografie, da segnalare infine un remake televisivo in quattro puntate prodotto nel 2008 dai fratelli Scott, la miniserie vede alla regia Mikael Salomon e nel cast attori come Benjamin Bratt, Ricky Schroder e Viola Davis.

Consigliata la visione in lingua originale, il doppiaggio ITA è pessimo.

Voto: 7

 

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