Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Lars Von Trier apre Melancholia con una serie di tableaux vivants che sono anche una dichiarazione d'intenti. Più che scavo intimista, un'esplorazione del sentimento. L'irrequieta camera a mano studia le forme e le espressioni dei personaggi e il montaggio anarchico subordina la linea narrativa ad una che si potrebbe definire emotiva. Un finale potente, aggressivo e allegorico, un mondo distrutto da una gigantesca forza infermabile (in questo caso il pianeta Melancholia) o ancor più semplicemente una donna distrutta dall'irrazionale e incurabile senso di nulla di cui lo stesso autore soffre. Cinema puramente espressionista.
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