La recensione su Nessuno mi può giudicare

di clauderouges

4 stelle

Che film è questo? Una commedia o un film di denuncia sociale? Nessuno dei due: come commedia siamo davvero fermi a quarant'anni fa e non siamo troppo distanti dal Pierino di Alvaro Vitali e dalla dottoressa che ci sta col colonnello, mentre come film di denuncia si limita a pasticciare con un mucchio di luoghi comuni all'italiana e i soliti buonismi da fiction di serie Z. Direi che è una pseudocommedia poco comica travestita da finto film di denuncia. Lasciamo poi perdre sceneggiatura e regia che fanno rimpiangere le commediole anni '70. Battute scontate, dialoghi scialbi infarciti di buoni sentimenti all'italiana, solita sagra dei romanacci da fiction che più sono coatti più "fanno ride'". Tante lk scene che sfiorano il ridicolo o il kitsch, dal karaoke paesano, che riesce a far cantare male pure la Cortellesi, alla scena in cui lei e lui sono separati da una saracinesca e intanto il figlioletto adolescente canta alla luna in terraza una canzone di Pino Daniele e fa da colonna sonora melensa e scontata alle incomprensioni della coppietta. Che senso ha la scena del karaoke a livello narrativo? E la scena di Fausto Leali che entra nell'internet point? Nessuno. E non fanno nemmeno ridere.

I soliti cliché, dal portinaio razzista, al fotografo gay al giovane comunista incazzato col mondo. Direi davvero che Fausto Brizzi ha fatto il suo tempo e pure questo tipo di film. Fuori dall'Italia nessuno se lo filerebbe, ma in Italia, terra di fiction fatte male, questo film addirittura viene applaudito da certa critica ormai imbastardita dal cattivo gusto.

Il problema del nostro cinema è che prende dei soggetti potenzialmente interessanti e da cui si potrebbe trarre molto e li ammazza a colpi di sceneggiature fatte con il copia e incolla da quarant'anni, regie terrificanti e interpretazioni monocorde. Persino la Cortellesi, che avrebbe pure delle grandi doti, continua ad interpretare sempre lo stesso personaggio da anni. E qui on aggiunge davvero nulla alla propria carriera. Ma un po' più di coraggio da parte di tutti quando?

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