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Tomboy

Regia di Cèline Sciamma vedi scheda film

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La recensione su Tomboy

di valeria_91
8 stelle

Laure (Zoé Héran) è una bambina di dieci anni che, durante le vacanze estive, si trasferisce con la famiglia in un nuovo condominio: la ragazzina è timida ed introversa ma grazie a Luise, coetanea conosciuta per caso, riuscirà ad inserirsi nel gruppo di bambini del vicinato e a giocare con loro. In realtà Luise ha scambiato Laure per un maschio, e quest’ultima ha colto l’occasione al volo per lasciar cadere la sua identità femminile e trasformarsi in Michael, ragazzino introverso ma molto forte a calcio che pesta gli altri bambini per difendere la sorellina minore. Tomboy è un film delicato ed intenso, che narra profondi contrasti attraverso eloquenti silenzi e lunghe inquadrature statiche del volto angelico della giovane Laure/Michael, il cui sguardo apre più spiragli sul suo malessere interiore di quanto possano farlo le parole o i gesti.

Céline Sciamma, regista e sceneggiatrice molto giovane, realizza scenografie semplici, in opposizione tra loro: da una parte lo spazio interno dell’appartamento, nel quale Laure vive con una famiglia che accetta il suo lato “tomboy” (in inglese: “maschiaccio”) ma ricordandole la sua “vera” identità, dall’altro lo spazio della foresta, aperto, libero, dove Michael può essere sé stesso senza limitazioni né remore. I lineamenti della ragazza  non sono ancora definiti, non ha ancora le caratteristiche che distinguono il maschile dal femminile a livello di apparenza visiva: il suo viso è quasi astratto, come a voler invitare lo spettatore a ignorare ciò che l’apparenza può indurre a travisare, invitandolo ad indagare a un livello più profondo ed intimo, quello dell’essere.

La vera forza del film risiede nell’interpretazione dei giovanissimi attori, i quali interpretano in maniera estremamente realistica la loro parte (in un’intervista la Sciamma ha rivelato che si tratta di veri amici di Zoé Héran, scelti appositamente per rendere più naturali le interazioni tra loro).

Ispirandosi a film quali E.T. o Goonies la regista realizza un film nel quale i bambini “sono dei veri eroi che affrontano grandi emozioni degli avventurieri” (cit. dall’intervista rilasciata a “Coming Soon” in occasione dell’uscita del film). 

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