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Un poliziotto da happy hour

Regia di John Michael McDonagh vedi scheda film

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La recensione su Un poliziotto da happy hour

di zombi
8 stelle

se avessi dovuto dar retta al titolo italiota che qualche perditempo sicuramente profumatamente retribuito, ha escogitato per il film, credo proprio che me ne sarei tenuto alla larga. "un poliziotto da happy hour" può portare a pensare alla commediaccia italiana fine 80 inizio 90 con volti telelvisivi di cui non si è saputo che farsene come jerry calà e mauro di francesco oppure che so, certa commediaccia statunitense totalmente inutile come potevano essere i "scuola di polizia" dal numero 3 a quando sono morti. un film che si è volutamente spacciare nei multiplex alle persone che si trovavano a dover scegliere un altro film da quello che erano lì per vedere. mi piacerebbe sapere gli incassi ottenuti con questa operazione di marketing degna del miglior yuppi vanziniano. aldilà dell'ennesima discutibilissima ostentazione di meritocrazia sul lavoro(mi auguro che a scegliere questo titolo sia stato la ragazza indonesiana della cooperativa di pulizie)il film stupisce in positivo per come certa commedia irlandese sa imporsi sul mercato. brendan gleeson interpreta un poliziotto di paese suo malgrado coinvolto in un traffico di droga internazionale che richiama sull'isola l'agente dell'f.bi. everett(cheadle). boyle(gleeson)è bigger than life, e l'unica cosa a cui tiene è starsene tranquillo nel suo paesino sulla sua isola. prendersi cura della madre che sta morendo, ma non perde un briciolo di humour(fionnula flanagan) e silurare chiunque gli capiti a tiro con il suo di humour atto a provocare reazioni scioccate e incontrollate nell'interlocutore. conosciuto da tutti, anche da uno dei tre narcotrafficanti coinvolti nell'affare miliardario che si effetturà proprio dove vive boyle. il film si fa ricordare per la sua capacità di far convivere la battuta e l'elemento da commedia con la violenza e la morte. e grazie ad attori come gleeson, flanagan(i duetti madre-figlio sono esemplari e memorabili)e cunningham o strong che interpretano due dei 3 narcotrafficanti il tutto funziona a meraviglia. la fine arte recitativa, cesellata ovviamente da una buona direzione e da una sceneggiatura che ne sappia fare buon uso, rende caustica, fredda e distante "la commedia col morto" che non è di certo nuova al cinema. l'irlandesità mescolata allo humour nero britannico(mark strong all'appuntamento coi poliziotti corrotti per dare la mazzetta che si ritrova a dovergli spiegare il perchè "non fa la cresta" allontanandosi disgustato dal dover trattare con siffatta gentaglia.... oppure la fine differenza tra sociopatia e psicopatia spiegata dal terzo narcotrafficante agli altri due)infarcisce e insaporisce un genere che altrimenti sarebbe stato telefonato e risaputo(la "solita" scena del sergente americano che cerca informazioni dai locali, oppure la figura di eugene il bambinello un pò scemotto che vaga per la brughiera sul triciclo col cane). nel mezzo la recitazione normale e tranquilla dell'americano don cheadle. un film che va visto per sapere di cosa si tratta. 

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