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Un poliziotto da happy hour

Regia di John Michael McDonagh vedi scheda film

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La recensione su Un poliziotto da happy hour

di Immorale
8 stelle

Il poliziotto irlandese Gerry Boyle può essere considerato un tipo strano: scorbutico, scontroso e poco ortodosso nei metodi lavorativi, non si conquista le simpatie di nessuno (a parte la mamma). Un omicidio misterioso ed un gruppo di trafficanti internazionali di droga verranno a scombussolare il suo tran-tran quotidiano.

 

Tutta la storia del film si regge sulle possenti spalle del grande (in tutti i sensi) Brendan Gleeson, elefantiaco poliziotto sui generis in servizio nella contea di Galway, nei pressi della selvaggia regione di Connemara (Irlanda), nell’amata/odiata Polizia nazionale, la famosa GARDA; Corpo di polizia, questo, che prende il nome dall’antico irlandese “Garda Síochána na hÉireann” (Guard of the Peace of Ireland) e che è diventato, con il passare del tempo, il nomignolo ufficioso con il quale vengono appellati i suoi disarmati agenti (non sempre affettuosamente). Il Sergente Gerry Boyle è un perfetto rappresentante di questa doppia valenza nazionale/localistica, con in più un personalissimo modo di intendere la giustizia e la sua applicazione pratica, secondo criteri esemplificati perfettamente dalla sua abituale chiosa opposta ad ogni persona, buona, cattiva, viva o morta che sia: “Cosa ne direbbe tua madre ?”. Un gigante, l’attore irlandese, che, con la sua recitazione scarna e indolente, la sua faccia da  bulldog saggio e nichilista, oscura tutti gli altri interpreti (anche uno spaesato Don Cheadle) e “copre” le carenze di sceneggiatura e di regia di John McDonagh, troppo derivativo nel tentare di scimmiottare lo stile del fratello, il più talentuoso Martin (qui produttore), cercando soluzioni che non sono completamente nelle sue corde. Tale assunto è perfettamente dimostrato dalla qualità dei dialoghi, soprattutto dei comprimari (come il terzetto di trafficanti di droga “filosofi”), gustosi ma poco spumeggianti se raffrontati all’opera del già citato convitato di pietra. Il film, comunque, scorre via con piacevolezza, nella sua alternanza di momenti grotteschi o divertenti, fino al fragoroso e pirotecnico finale.

Sulla trama

Noir.

Cosa cambierei

Il titolo italiano.

Su John Michael McDonagh

Discreta.

Su Brendan Gleeson

Immenso.

Su Don Cheadle

Perso.

Su Mark Strong

Colto.

Su Fionnula Flanagan

Simpatica.

Su Katarina Cas

Musa.

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