Regia di Roland Joffé vedi scheda film
RaiPlay lascia per pochi giorni ancora la possibilità di vedere gratuitamente questo film, che certamente non è un capolavoro, come molti hanno notato, nonostante la Palma d’oro a Cannes nello stesso anno della sua uscita: il 1986.
La vicenda ricostruisce un fatto storico, ovvero la strage che i portoghesi attuarono per sottomettere e vendere come schiavi gl’indios Guarani che dal XVII secolo si erano convertiti alla cultura non violenta diffusa dai Gesuiti.
Seguendo la regola e l’ispirazione di Sant’Ignazio di Loyola, essi con la loro opera missionaria avevano diffuso, oltre che la parola di Cristo, le scuole e le conoscenze necessarie per costruire 33 villaggi autogestiti in un vasto territorio fra Paraguay, Argentina e Brasile.
Il film, non privo di difetti, come hanno evidenziato alcuni negativi interventi su questo sito, si avvale comunque della grande interpretazione di Robert de Niro - dapprima mercenario schiavista, poi, come Caino, fratricida, diventato assassino per amore di una donna e, infine, uomo tormentato in cerca di redenzione - della suggestiva fotografia di Chris Menges e della musica bellissima e sempre molto pertinente di Ennio Morricone, davvero in stato di grazia.
Il film, inoltre, in questo momento di emozione generale per la morte di Francesco, il primo papa gesuita - può suscitare un vasto interesse e anche momenti di commozione, poiché offre più di un’occasione di meditazione sull’ordine, sulle difficoltà della vocazione missionaria, sulla rigida regola di Ignazio di Loyola, che impone di misurarsi con la realtà del cuore umano per trovare, col dialogo e la persuasione, la via per arrivare a comprenderne gli aspetti oscuri, gli istinti predatori e le tentazioni violente, ciò che - allora come oggi - non si estingue facilmente ed è continuamente pronto a riaffacciarsi sulla terra.
Sotto quest’aspetto questo mi è sembrato un film filosofico, che, con una ricchissima simbologia, propone una riflessione sulle aporie del Cristianesimo e degli aspetti utopici del suo messaggio, ciò che non è una novità: Luis Buñuel con le sue opere più volte si era soffermato sulle contraddizioni della parola di Cristo. Del grande regista spagnolo ricordo almeno Nazarin e Viridiana, per tacere di Simon del deserto e di La via lattea, di cui mi sono occupata con commento nella mia playlist sul regista.
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