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Hanna

Regia di Joe Wright vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Hanna

di zombi
8 stelle

CHI NON HA VISTO IL FILM NON LEGGA QUI!!!!!! siamo nel fulcro della fiaba più nera, o per dirla con hanna, al suo cuore. quel cuore che gli capita di mancare al primo colpo e che quindi deve intervenire col colpo di grazia, alla testa. dicevo, la fiaba, quella dei grimm citato durante tutto l'arco del film, alla cui casa hanna deve giungere per incontrarsi col padre. quelle fiabe che affondano le dita nelle piaghe purulente della realtà più feroce e che nessuno(o molti)voglione pensare che sia appunto vero, convincendosi che sia  la fervida invenzione di un abile creatore di storie. si cita il super uomo, che per ricordarne uno, potrebbe essere il super uomo ricercato da stalin incrociando l'uomo e la scimmia per creare un esercito di super mutanti, indifferenti al dolore, resistenti a qualsiasi allenamento, tortura o impresa. esperimenti genetici che una ragazza scopre con orrore di esserne il risultato. un anomalia, un abominio. una ragazza cresciuta come una perfetta macchina ammazza cristiani per una vendetta personale da quella persona che lei credeva essere padre e invece l'aveva solamente cresciuta in questa convinzione. un tradimento nei confronti di una "figlia" a cui è stato insegnato solo quello che lui riteneva opportuno per il suo scopo. il resto non esisteva. se non un libro di fiabe dei fratelli grimm, cappuccetto rosso, il lupo, il cacciatore, una bimba che va a trovare la nonna. tra di loro e poi tra hanna e il mondo, marissa l'agente che autorizzò l'esperimento genetico(come hanna ci furono altri risultati)e poi lo bloccò. marissa è un lupo spinto da un'ambizione grigia come i completini che ne umiliano la figura. una figura femminile che ha sacrificato il suo lato materno e femminile per una causa disumanizzante come lo possono essere i servizi segreti nella loro più intima e assurda concezione. difendere lo stato(da altri stati o servizi segreti) a costo di qualsiasi cosa, mezzo e fine. e marissa ne è la rappresentazione più disumanizzante. e chi più di quel monumento alla recitazione che è cate blanchet avrebbe potuto interpretarlo. è talmente oltre che può permettersi di recitare un ruolo a rischio macchietta, quasi come una macchietta rientrando nei sottili toni della sottrazione. i sorrisi di marissa non sono mai sorrisi, e non sono del tutto ghigni. sono movimenti dei muscoli facciali e della bocca atti a fare quello. istinto o istruzioni... e hanna che durante la sua fuga dal rifugio nei boschi nell'estremo nord europa ha conosciuto persone e imparato cose, fugge infine dall'abominio di essere una cosa creata e da quel mostro che lei riteneva suo padre. le fiabe sono esternazioni della mente umana o di atti umani(marissa che esce dalla bocca di un lupo/grotta in un parco giochi fatiscente)e hanna scopre di esserci dentro, nel fulcro, nel cuore. spara a marissa che ha sparato a sua madre(e poi a suo padre, eric bana altra faccia inusuale nel panorama hollywoodiano che difatti è in questo film)sparando alla sua abominiosa figura riflessa nel quadretto di sua madre(a casa della nonna)iniziando un nuovo percorso?.... ottimo per le emozioni scatenate.

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