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Hanna

Regia di Joe Wright vedi scheda film

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La recensione su Hanna

di Stuntman Miglio
8 stelle

Strano connubio quello di Joe Wright con l'action. Effettivamente non è dal regista di "Espiazione" od "Orgoglio e pregiudizio" che ci si aspetta un film di genere tutto combattimenti ed inseguimenti eppure, il suo "Hanna", si può definire un esperimento riuscito. Una favola tinta di rosso sangue aggiornata all'immaginario estetico della saga di Jason Bourne. Un incalzare digitale che segue con ritmo forsennato le gesta di un'eroina geneticamente modificata in cerca di sé stessa, del suo passato ed ovviamente di vendetta. Nata in circostanze misteriose e costretta all'esilio dopo la morte violenta della madre, Hanna trascorre la propria infanzia in un eremo artico con l'unica preoccupazione di sopravvivere all'addestramento sfiancante di un padre ex-agente segreto. Macchina per uccidere bionda e poco più che adolescente, arrivato il momento, decide di rivelarsi al mondo - ed indirettamente alla sua aguzzina - in tutta la sua furia distruttiva. Il concept è tutto qui e non è certo nulla di particolarmente originale ma il film del regista britannico riesce a coniugare in maniera piuttosto armonica l'andamento del tipico revenge movie al racconto di formazione influenzato nientemeno che dal repertorio fabulistico dei fratelli Grimm. Il lavoro di Wright, inoltre, appare come una definitiva dichiarazione d'amore nei confronti della sua giovanissima (e bravissima) musa Saoirse Ronan, presenza femminile algida e magnetica qui innalzata a suprema catalizzatrice d'eventi nonché braccio armato di un nuovo sesso dominante. Meno fetish di Tarantino con la Thurman ma altrettanto dedito alla sua protagonista che imperversa per mezzo mondo alla ricerca di verità inconfessabili e di una libertà non ancora assaporata. Efficaci le varie locations attraversate dalla vicenda (si va dall'estremo nord della Finlandia al Marocco per terminare poi in Germania) così come la colonna sonora dei Chemical Brothers che ben scandisce la concitazione e la frenesia dell'azione. In definitiva, nonostante la sua anomala identità filmica, "Hanna" risulta un prodotto d'intrattenimento godibile, ottimamente confezionato e ben interpretato da un cast di lusso che, oltre al prodigio di origini irlandesi, annovera caratteristi di spessore - Flemyng, Williams, Hollander - e due comprimari di lusso quali Cate Blanchett ed Eric Bana. La prima perfetta nei panni della perfida strega/matrigna ossessionata dall'igiene orale ed il secondo appropriato quantomeno per gli stunt di rito. A tal proposito e a riprova del fatto che Wright sappia girare come si deve, da non perdere la coreografia marziale in metropolitana girata in piano sequenza circolare ed il duello finale dal sapore quasi western con tanto di battuta ad effetto: "Ti ho mancato il cuore". BANG.

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