Regia di Jafar Panahi vedi scheda film
Jafar Panahi torna ad affrontare il problema della macchina stato Iran e dei suoi perversi effetti secondari. Lo fa per l'occasione utilizzando il solito (efficace) garbo ed un tono molto più leggero del solito.
Che Jafar Panahi e il suo modo garbato di fare cinema siano particolarmente invisi al governo di Tehran potrebbe risultare sorprendente, in fondo non è uno che urla slogans rivoluzionari (o controrivoluzionari) a squarciagola. E invece è forse proprio questo suo modo gentile di dire, di mostrare le cose a renderlo efficace e quindi temuto. “Offside” è la fotografia grottesca, prima ancora che drammatica, di quale può essere il risultato di un certo tipo di politica (semi)proibizionista. Non ci sono demoni né santi, solo ingranaggi di un medesimo marchingegno che a volte si inceppano per cause assurde. Molto bello e di tono più leggero rispetto a altre sue opere.
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