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Le donne del 6° piano

Regia di Philippe Le Guay vedi scheda film

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La recensione su Le donne del 6° piano

di alan smithee
4 stelle

Il francese Le Guay ambienta in un palazzo aristocratico di proprieta’ di un noto agente di borsa parigino - durante gli anni ’60 del secolo scorso - la vicenda corale di un gruppo di energiche donne spagnole, fuggite alla dittatura franchista e giunte in Francia per lavorare in servitu’ per alcune agiate famiglie della capitale. Capita quindi che il severo padrone di casa (un Fabrice Luchini sempre magistrale, tutto tic e mossette dosate nei tempi giusti), che ospita le donne nella soffitta al sesto piano, muti la sua congenita ostilita’ in interesse, cordialita’ e convivialita’ che lo spingeranno verso la ricerca di quella liberta’ e indipendenza che la rigorosa educazione scolastica, il servizio militare e il matrimonio pressoche’ combinato, non gli hanno mai permesso sino ad allora.

E’ proprio la constatazione di come quelle infelici semplici donne vivano loro malgrado una vita piena di difficolta’, ma unite e coese, capaci di momenti di sincera solidarieta’, umanita’ e disinteressato altruismo, che genera nello scontroso protagonista un cambiamento a  dir poco epocale.

Tutto bello e piacevole insomma, almeno sulla carta: sempre piu’ ormai il cinema francese, supportato dai successi incredibili di Giu’ al Nord o Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, tende a produrre operine gradevoli e ben ambientate, magari in un contesto storico risalente al recente passato (in modo da catturare anche un pubblico piu’ adulto), in cui predomina - a mio giudizio in modo minaccioso - la carineria e la stucchevolezza, in grado di appiattire anche la piu’ elaborata delle sceneggiature.

Non che in Italia possiamo sentirci esenti da queste calcolate regole di marketing, se rispondiamo ai francesi addirittura col remake di Giu’ al nord e la minaccia ormai reale di un suo seguito, rappresentando un’imbarazzante Italia da cartolina tutta cozze, pizza e mandolini, ben diversa da quella reale invasa dai rifiuti e dal degrado.

In questo film il livello e’ piu’ alto che negli esempi sopra citati, ma anche qui la carineria paga un suo caro prezzo, e ne’ Luchini ne’ il gruppo di volonterose ed ispirate attrici spagnole riescono a salvare l’opera da questa fastidiosa sensazione di dolciastro che ammalia ma finisce presto per risultare indigesta.

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